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Nuovo viaggio in Germania Est a Schlema
Submitted by Anonimo on 24 September, 2007 - 17:47. gemellaggi | germaniaAnche quest'anno sono tornato a Schlema (Aue, ex-Germania Est) dove la nostra banda si è esibita nel 1994 e nel 1999 (mi pare).
Siamo partiti alle 2:00 la mattina del venerdì 21 settembre io, Noemi, Peppino sua moglie Astrid.
A parte il sonno di un viaggio fatto di notte siamo arrivati a destinazione a mezzogiorno.
Dopo aver lasciato "armi e bagagli" nello splendido Hotel del parco delle terme del piccolo paese (5.600 abitanti) ci siamo recati presso il capannone nel quale si svolge l'intera manifestazione. Si tratta di una rassegna internazionale di complessi musicali (prevalentemente bande musicali e brass band) provenienti da tutta Europa. Quest'anno, 16ma edizione, i paesi presenti erano 12 e precisamente Germania, Estonia, Repubblica Ceca, Ungheria, Gran Bretagna, Scozia, Svizzera, Austria, Polonia, Belgio, Olanda e Italia. Da qualche anno a questa parte, invece della nostra banda, a rappresentare il nostro paese c'è la Banda di Salò. Il cambiamento è dovuto esclusivamente ai nostri ripetuti rifiuti ai loro, altrettanto ripetuti inviti, ed al fatto che ci tengono ad avere una banda italiana.
Mi pare che per un paesello termale di quelle dimensioni, poco più di un terzo di Darfo Boario Terme, non sia malaccio. A questo punto aggiungo ancora un paio di notazioni statistiche: in tre giorni è calcolato un passaggio di circa 18.000 persone e, come minimo, il consumo dello stesso quantitativo di litri di birra....
Il capannone, completamente coperto, ha una capienza di 5.000 posti a sedere oltre che palchi alle estremità che ospitano le bande che si alternano per tutte le tre giornate, venerdì, sabato e domenica, suonando mezz'ora a testa. All'interno dello stesso capannone, subito dopo la sfilata che dava inizio alla manifestazione, si è svolto il classico "concertone" partecipato da circa 700 strumentisti:
Ecco come si presentava lo stesso capannone la sera in occasione della esibizione di un gruppo fantastico come quello degli olandesi:
Nota particolare, se non ricordo male, per festeggiare i 10 anni del bellissimo cavallo che vedete nella foto a sinistra, lo stesso doveva bersi una bella birra... Eccolo che entra nel capannone. |
La Germania, la sua birra e i suoi wurstel sono in grado di far cambiare anche le donne italiane, solitamente poco avvezze alla birra ed al cibo "pesantino"...
Ed ora per finire volevo aggiungere qualche video (sperando nella vostra connessione veloce...), per la precisione tre, che mostrano parti delle esibizioni della Banda di Herrenberg, del gruppo olandese e di un gruppo di Zurigo solo per far capire agli amici della OMAVV cosa significa andare a suonare alle feste e fare divertire il pubblico presente (almeno per me).
Un saluto a tutti e alla prossima...
Banda di Herrenberg |
Gruppo di Zurigo |
Gruppo Olandese |
The times they are changing
Submitted by Peggy on 20 September, 2007 - 17:25. English lifeCarissimi tutti....
Non scrivo da un po' e ho solo 15 minuti al computer prenotato in biblio...potrei andare fino in universita' e approfittare della password (non mia) al computer centre aperto 24 ore, ma chi me lo fa fare? ;-)
Allora, ultime novita': lavoro, tutto ok; sono a scuola da un mese e si procede a pieno ritmo con i miei disgraziati misti. La mia classe e' composta da una coreana, una tailandese, 4 turchi, due tedesche, una colombiana, una spagnola, un venezuelano...E nel pomeriggio ho la mia lezione individuale con un litueno...lituano...uno della Lituania, parte di una compagnia che sta mandando i dipendenti a seguire un corso intensivo di inglese e che al momento e' alla seconda tornata, la prima e' gia' tornata a casa dopo aver regalato a noi insegnanti: cioccolata - libro sulla Lituania - accendigas (...la compagnia fornisce gas a tutta la nazione, a quanto ho capito). Mi aspetto gli stessi regali alla fine della prossima settimana...
Il tempo comincia a diventare veramente inglese, naturalmente, il che mi fa capire che le mie passeggiate mattutine per andare al lavoro diventeranno meno frequenti....ma va bene lo stesso...Se non fosse per il fatto che camminare controvento mi fa giusto GIRARE UN PO'.....ci siamo capiti...
Sul fronte sentimentale, saranno giunte notizie della mia recente rottura con l'uomo della mia vita...gente, ho bisogno di sostegno. Sono venuta in Inghilterra perche' mi piace, mi sono sempre trovata bene, e sapevo di avere piu' occasioni qui che in madrepatria, e non me ne pento (insomma, sono arrivata di martedi' e gia' il venerdi avevo un lavoro come insegnante!), ma chiaramente avevo anche altre aspettative...diciamocela, dal punto di vista del mio cuore frantumato sono un po' giu'...comunque si continua, e intanto la viviamo da amici...A scuola mi trovo bene e faccio un gran casino, mi sono appena trasferita in una nuova casa, e domani ho un colloquio per un lavoro part-time, senza contare il fatto che ho buone probabilita' di essere accettata a un master in cinematografia...insomma, mi manca giusto il mio Ian per essere felice come ero fino a poche settimane fa...Damn!
Ad ogni modo, ora devo andare: domani ho una giornata massacrante che include l'aiutare il mio Ian a traslocare nella sua nuova casa (due minuti di distanza l'uno dall'altro, siamo...), andare al colloquio, preparare la maggior parte delle mie lezioni per la prossima settimana cosi che possa godermi a very relaxing weekend...
Buone prove a tutti e un abbraccio:-)
Una settimana ad Arbus
Submitted by Dam on 4 September, 2007 - 15:47. viaggi-gemellaggiE' oramai la quinta volta, che provo ad inserire il nostro racconto sulla Sardegna, e alcune foto......speriamo che questa sia quella buona.
Bene... sembra che addesso sia riuscito a salvarlo; andiamo ad incominciare.....
Dopo le bellissime parole scritte su Staffolo e sulla nostra Regione Marche, dal vostro bravissimo narratore GONG e su suo suggerimento, abbiamo pensato di raccontare qualcosa sulla nostra visita agli amici di Arbus.
La famosissima addetta stampa della Banda Musicale di Staffolo Laura Carletti ci ha voluto regalare un racconto che giorno per giorno ci riporta alle emozioni visute in terra Sarda.
Volevo ringraziare Gong e voi della Banda di Darfo, che ci date l'opportunità di usare il vostro meraviglioso BLOG.....
ORA SI INIZIA.....non sò se riuscirò ad inserire qualche foto...ci proverò...per il momento leggete....
15-O8-O7
Alle 1,30 di mercoledì 15 agosto, una calda notte di ferragosto, a Staffolo nel piazzale antistante la sede della scuola di musica, un gruppo di giovani con bagaglio a seguito, si ritrovano intorno all’ormai familiare autobus a due piani della ditta Paglierini di Civitanova Marche, per intraprendere un viaggio che ci porterà, in serata, nella cittadina sarda di Arbus, appartenente alla nuova provincia del Medio Campidano. In un sommesso frenetico trambusto si svolgono tutte le operazioni di carico, i saluti agli amici e ai parenti e il primo degli innumerevoli appelli che garantiscono la presenza dei partecipanti prima di ogni partenza da una qualsivoglia località.Dopo l’ imbarco a Civitavecchia, la tranquilla traversata del Tirreno fino all’ attracco nel porto di Olbia, quindi in una stazione di servizio il classico pranzo al sacco particolarmente gradito grazie ai dolci di Luisa (amica e componente del comitato).Ora l’ ingombrante autobus con il suoi passeggeri assonnati, ma a turno capaci ancora di battute spiritose, percorre la strada E-25 verso sud-ovest, mentre il paesaggio dell’isola mostra i suoi vari aspetti: rilievi poco elevati dai profili irregolari e bizzarri, terreni aridi e arsi, versanti ricoperti di macchia mediterranea, pascoli ingialliti, coltivazioni e…purtroppo macchie bruciate e annerite dal fuoco degli incendi.Sono le 19,05 quando ci appare, dietro una curva della strada a tornanti, che ci ha portati a circa 400 metri di altitudine sulla pianura del Campidano, il paese a forma di stella e circondato da una cornice di monti con i pendii in parte ricoperti da una fitta pineta e disseminati di speroni di roccia chiara. All’ ingresso della cittadina alcune persone ci attendono: riconosciamo i nostri amici Stefano, Federico e Alessandro.
I loro sorrisi rassicuranti e cordiali sono per tutti noi un gradito benvenuto in terra di Sardegna.
16-08-07
SVEGLIA!!! Il trillo della campanella della scuola che ci ospita interrompe il sonno di tutti noi che a fatica riusciamo a scendere dai letti comodissimi, ad organizzarci per alternarci ai bagni e alle docce e a ritrovare nel caos dei bagagli vestiti e quant‘ altro.Siamo stati sistemati in camere da dieci posti, in verità il presidente e il basso tuba hanno preferito spostare i loro letti nell’ ampio atrio così li si può ammirare, ma non disturbare, durante il sonno .Una rapida colazione e poi ci inoltriamo nel fitto reticolato di viuzze che si incrociano provocando in molti disorientamento e al contempo curiosità e divertimento, il primo incontro con la cittadina e i suoi abitanti è infatti al “Museo del Coltello” dove ci attende il proprietario il signor Paolo Pusceddu, appartenente ad un’ antica famiglia di coltellinai che ha adottato come stemma la testa di un muflone. Nelle sale, dopo una breve presentazione utile a capire l’ importanza della lavorazione artigianale di questo utensile, ammiriamo pezzi unici e pregiati, il coltello a serramanico più pesante del mondo e il laboratorio con gli attrezzi del passato.Il pomeriggio è dedicato a lunghe, calde e sudate prove decise dal maestro Faini per perfezionare e mettere a punto la preparazione dei musicisti e…intanto chi può passeggia per Via della Repubblica e Via della Libertà, visita la chiesa di S. Sebastiano e il Montegranatico (sede del centro informazioni e di una esposizione di prodotti tipici dell’ artigianato e gastronomici), sosta in piazza S. Lussorio e Piazza Immacolata.Gli edifici raccontano la storia di questo centro sorto nella prima metà del XIV secolo ad opera di abitanti costretti ad abbandonare la costa per rifugiarsi all’ interno e sfuggire così alle incursioni dei saraceni e che ha visto, dal 1850, il proprio destino legato alle numerose miniere disseminate nel territorio, dopo la loro chiusura infatti la popolazione è diminuita fino agli attuali 7000 abitanti, questo forse spiega le numerose case serrate e tristemente deserte che si alternano ad abitazioni monofamiliari eleganti, curate e abbellite con piante verdi, come enormi ficus, e fiori dai colori sgargianti che sbocciano grazie al caldo sole del Mediterraneo meridionale .L’ interesse per gli aspetti artistici, culturali e naturalistici del comune, non impedisce ai turisti- accompagnatori di avvicinarsi alle pasticcerie per apprezzare i dolci tipici a base di mandorle, uvetta, nocciole, farina e ricoperti di glassa.Dopo la fatica delle prove durate circa quattro ore presso i locali dell’oratorio, un ambiente accogliente e spazioso, siamo di nuovo tutti insieme nella mensa della scuola materna per incontrare i giovani della banda di Arbus e altri amici che collaborano per rendere il nostro soggiorno piacevole e indimenticabile e ci stanno proprio riuscendo, hanno per noi molte attenzioni e si adoperano per soddisfare ogni nostra necessità e desiderio.Cenato, saliamo a bordo del nostro Eurobus bianco, che non passa inosservato, e ripercorriamo nella direzione opposta la strada con i tornanti per scendere a Guspini, centro distante circa cinque chilometri.Qui, da alcuni giorni è festa, così le vie del rione vecchio sono ingombrate da bancarelle con mercanzie varie e percorse da turisti ed abitanti divertiti: noi ci sfidiamo al tiro al bersaglio con il fucile a pallini e la palla, ci uniamo ai ballerini in piazza XX Settembre sulla quale si affaccia la chiesa parrocchiale di San Nicolò. Il complesso e la ballerina riescono a coinvolgere molti di noi.Una volta alle scuole elementari P. Leo, alcuni di noi decidono di coricarsi mentre altri non hanno ancora nessuna intenzione di considerare conclusa la serata e allora…iniziano le chiacchiere, gli scherzi, i canti e… i brindisi non proprio silenziosi se alcuni vicini mandano a controllare una pattuglia di carabinieri che, capita la situazione, ci invita solo a contenere la nostra euforia.Qualcuno, durante la notte vaga per le stanze coperto da un lenzuolo fluttuante e accende gli abbaglianti neon provocando lanci di ciabatte provvidenzialmente schivate e indifferenza in coloro che inspiegabilmente riescono a dormire.
17-08-07
Solo all’ alba regna il silenzio…silenzio?...passi…sospiri…russare…scroscio dello sciacquone…cigolio di porte e…lo scampanio dell’ orologio della vicinissima chiesa che suona dalle sette ogni quarto… i suoi rintocchi penetrano nelle stanze e nelle nostre orecchie provocando risvegli repentini e lamentele, ma sono subito seguiti dalle più stravaganti suonerie dei cellulari che in una comunità di settanta persone telefono-dotate possono rappresentare un vero incubo.Oggi è il giorno della gita alla costa di Torre dei Corsari, il tanto atteso incontro con il mare di Sardegna, così decantato da chi ha avuto la fortuna di averlo potuto confrontare con il mare di Senigallia o Falconara. Dal promontorio a picco sul mare proseguiamo a piedi: il paesaggio che possiamo ammirare è unico, acque limpide e azzurre, fondali alti, spiagge ampie, intatte con dune di granelli di sabbia dorata.Il tempo di raggiungere tutti la riva e i primi che si sono immersi senza attendere si trovano subito in difficoltà: le onde di questo mare non sono uno scherzo!Il resto della mattinata decidiamo di trascorrerlo giocando a pallone, a bigliardino, al chioschetto.Il bagno viene rinviato a data da stabilire.Le ore di riposo ristoratore del pomeriggio, ci permettono di affrontare in piena forma il nostro primo impegno artistico nella piazza antistante il palazzo del municipio del paese di Mongoro. Il sindaco di questa cittadina ci attende e ci accompagna a visitare una mostra mercato di prodotti tipici e del tappeto, poi il nostro concerto seguito da un caloroso pubblico pronto a dimostrare il proprio apprezzamento con applausi frequenti e prolungati.Sulla via del ritorno, sosta in piazza XX Settembre di Guspini, per le ultime danze della serata e della festa del paese. Il nostro gruppo si fa notare di nuovo per l’ esuberanza e l’ originalità di alcuni ballerini. Rientrati la notte è ancora troppo giovane per essere sprecata dormendo, perciò la compagnia richiede la capacità di resistere al sonno per continuare a divertirsi insieme.
18- 08-07
Al mattino le stanze risuonano di richiami continui ed insistenti…veloci…svelti….forza… siamo in ritardo… alle 11,00 siamo attesi al sito archeologico di Barumini-Su Nuraxi. Stefano, l’onnipresente Stefano nostro accompagnatore e custode, a nome della banda di Arbus ci fa un vero dono organizzando e offrendoci la visita a questo villaggio nuragico, il più famoso e importante della Sardegna .A molti di noi resteranno impresse nella mente a lungo le capanne con resti in pietra di muri, sedili, forni, vasche, stanze, vicoli e la “fortezza” del nuraghe che tutto sovrasta ancora oggi con la sua maestosità in parte mutilata dagli eventi del tempo.Le testimonianze della storia e le radici della nostra civiltà esercitano il loro fascino su tutti noi perciò seguiamo con attenzione la guida che cerca di svelarci i segreti della costruzione e dell’utilizzo di questa opera architettonica risalente al 1500 a.C..
Lasciando Barumini non possiamo che esprimere gratitudine per l’ opportunità che ancora una volta ci è stata offerta di sentirci un pò più “ricchi”, una sensazione nota a quelli di noi che hanno partecipato a gite in località non sempre di forte richiamo turistico, ma per questo non meno capaci di trasmettere a chi vi soggiorna conoscenze, valori e emozioni.Ci troviamo di nuovo tutti insieme seduti a tavola per il pranzo. I pasti che ci vengono serviti dai musicisti- camerieri con gentile abilità sono ottimi e apprezzato è il fresco e liquoroso vino Canonau che gratifica il palato, riscalda il cuore, arrossa le gote e rende loquaci le lingue.In tarda serata, in seno ai festeggiamenti in onore di San Lussorio, la nostra banda si fonde con quella di Arbus. Insieme apriamo, preceduti dal gruppo folcloristico in costume, la processione che conduce la statua del Santo da una chiesetta nei pressi del campo sportivo fino a quella del Patrono al centro del paese.Segue il Santo caricato su un carro di buoi bardati a festa con fiori e nastri, mentre altri carri sempre trainati da coppie di buoi chiudono il corteo di devoti che pregano e cantano nei tratti in cui le bande tacciono. Le strade sono cosparse di fiori, foglie e piante aromatiche che calpestate diffondono le loro fragranze.Per noi l’impegno continua dopo la cena: è la serata del nostro concerto in onore dei cittadini di questa località molto ospitale nei nostri confronti.Ci disponiamo ordinatamente nell’ anfiteatro di fronte al maestro intenzionato ad ottenere il meglio da noi musicisti, ha inizio la musica…(TITOLI DEI BRANI)La buona acustica del luogo e la qualità delle nostre esecuzioni concorrono a rendere questa serata piacevole per i numerosi spettatori: siamo contenti di essere qui e di avere per amico una persona come Federico, presidente della banda di Arbus, che ci fa conoscere ai suoi concittadini e racconta loro la storia del nostro incontro avvenuto grazie alla comune passione per la musica.
19-08-07
Questo è il giorno dedicato alle famose dune di Piscinas e all’omonima lunga spiaggia che fa parte dell’immenso patrimonio costiero del territorio del comune di Arbus.Attraversiamo (nel tratto finale alcuni di noi a piedi) per raggiungere la costa un ambiente incontaminato composto da montagne, fitti boschi, colline, macchia mediterranea, pianure, colonie di ginepri, spiagge, dune, torrenti, scogliere, insenature, calette e ne apprezziamo gli aspetti naturali ben conservati.Le ore sulla riva scorrono piacevolmente: le condizioni del mare ci permettono di fare lunghi bagni.
20-08-07
Alle 8’30 partenza per Cagliari: tutta la giornata è dedicata alla visita turistica del capoluogo di regione Alessandro è la nostra guida, quindi con abilità e competenza ci conduce a visitare i luoghi più significativi e caratteristici della città illustrandocene mirabilmente gli aspetti con notizie e curiosità.Poi nessuno rinuncia al pranzo a base di pesce in uno dei tanti ristoranti del lungomare.A sera i nostri amici di Arbus ci offrono un delizioso arrosto di maialino alla brace servito in capienti vassoi di leggero sughero e cosparso di ramoscelli di mirto.Questa tenera carne dal sapore delicato è seguita da salsicce arrostite, vari tipi di formaggi caprini e ovini, verdure fresche, il tutto accompagnato dal friabile pane anche bagnato di olio e da ottimi vini bianchi e rossi: una vera carrellata di prodotti tipici della tradizione enogastronomica del territorio.Non possiamo che stupirci e ringraziare per tutto questo!All’anfiteatro un complesso anima e allieta la serata con brani in lingua sarda .
21-08-07
Ultimo giorno. Non si può lasciare il paese senza aver visto da vicino le miniere e i villaggi minerari sparsi nel comune e notati, durante i nostri spostamenti, lungo i pendii e… allora in partenza per la miniera di Montevecchio.Raggiungiamo prima il villaggio composto da edifici civili immersi nel verde poi sostiamo in prossimità di opere prettamente minerarie e ci caliamo prima in un pozzo e poi in una galleria. Durante il percorso guidato il nostro accompagnatore ci dà una serie di informazioni sulla storia e sulle tecniche di estrazione dei minerali e metalli: il luogo è un monumento alla fatica e al sacrificio di tutti coloro che hanno lavorato all’ interno della montagna per migliorare le proprie condizioni di vita .Nel pomeriggio chi non lo ha ancora fatto fa il giro dei negozi per acquistare souvenir e confezioni di prodotti gastronomici da riportare a casa.A sera di nuovo in parata con i nostri strumenti per accompagnare la Statua di San Lussorio nella sua chiesetta. La processione attraversa una parte del centro abitato a noi sconosciuta: le case sorgono su speroni di roccia nuda e scoscesa a tratti nascosta dietro vigorosi fichi d’ India carichi di frutti.Durante la cena, incontriamo molti di coloro che hanno reso possibile il nostro soggiorno ad Arbus allora non si può che iniziare a ringraziare e salutare, infatti la partenza è fissata al termine del concerto, al quale partecipano la nostra e altre due bande, e dello spettacolo dei fuochi d’ artificio che seguirà.Le ultime persone che vediamo lasciando Arbus sono Stefano, Federico,Giorgio,Alessandro e non possiamo che ricordare il nostro arrivo e i giorni trascorsi tra amici.
22-08-07
Sono le 02.00. Nel pullman, che sta viaggiando verso Olbia, regnano il buio e il silenzio: solo alle 19,00 saremo a Staffolo.
Altre Foto le trovate sul sito www.bandamusicalestaffolo.it
Non pensavo di riuscire ad inserire anche le foto......bene ora speriamo di raccontarvi altre cose in futuro....
CIAO
Breve aggiornamento inglese
Submitted by Peggy on 26 August, 2007 - 18:29. English lifeGente, che dire?
Parto per Brighton a fine giugno portando con me pantaloncini, canottiere, persino un abitino estivo e le infradito!!! Per quattro settimane quattro tutto quello che trovo e' PIOGGIA, VENTO, FREDDONE!!!
Riparto per Brighton all'alba del 21 agosto, portando con me il necessario per affrontare un paio di mesi praticamente invernali qui (qualcuno verra' a trovarmi tra poco portandomi vestiti aggiuntivi, VERO???), quindi felpe, pantaloni, due paia di stivali!!! ....Ieri faceva talmente caldo che abbiamo fatto il bagno in mare e passato il pomeriggio sotto il sole...neanche un alito di vento, una nuvoletta, NADA!
Vedete come gia' mi sono conformata al British style? Come prima cosa parlo del tempo!!!
Le altre news che mi fa piacere dividere con voi sono: da martedi' comincio a lavorare in una scuola di lingue, e se tutto va bene mi tengono...diciamo per parecchio! :-) Quindi sono gia' al lavoro per preparare le mie lezioni, e cosi' dicendo...La dura vita dell'insegnante, eh? ;-)
La citta' e' molto carina, quindi mi aspetto visite su visite, tutte ben accette: mi raccomando pero', prima di partire fate un salto a casa dei miei e riempite i bagagli con i MIEI vestiti, dato che la simpatica Ryanair non mi lascia portare piu' di 15 schifosissimi kg, e se pensate che la mia valigia pesa 4 kg per conto suo...ci siamo capiti...
Ora finalmente ci stacchiamo da Internet e dal computer in generale e ce ne andiamo a casa per una simpatica cena casalinga...Il mio omino, da vero cavaliere, oltre a presentarsi con mazzi di fiori al nostro primo appuntamento post-separazione, martedi' scorso, si preoccupa anche di cucinare per me...Ragazzi, pensavo che fosse una razza estinta!
Stay tuned, cioe' restate con noi per il prossimo resoconto di English life, che presumo si intitolera': A cena coi suoi! (un anticipo del contenuto: il mio quasi suocero parte per l'India tra poco e sabato prossimo festeggia il compleanno, e la quasi suocera ha richiesto formalmente la mia presenza all'evento...).
Alla prossima!
Gita in Baviera per le due trombe della OMAVV
Submitted by Anonimo on 25 August, 2007 - 16:17. OMAVV | viaggiE sull'onda delle gite a destra e a manca di un po' tutti, anche i due trombettisti della OMAVV (storm e ATTILA) si sono recati in gita turistica in Baviera (Fussen ), scopo della missione era la visita ai famosissimi castelli di Luigi II (o Ludovico II o Ludwig II ), eccentrico re della baviera scomparso prematuramente e misteriosamente nel 1886 all'età di 41 anni dopo essere stato dichiarato "matto" e inibito dei suoi poteri.
Bando alle ciance volevo solo esporre un po' il viaggetto e fare vedere qualche fotografia, prima di tutto... i partecipanti:
In ordine orario da sinistra: Elena (consorte di ATTILA e detentrice lei stessa del nickname), noemi (consorte di storm), ATTILA e storm. Naturalmente chi va in Germania impara a bere.... Anche le ragazze... |
Siamo partiti alla volta della Germania alle ore 7:00 di Martedì 21 agosto per arrivare a destinazione intorno alle 14.30, dopo aver fatto una pausa ed esserci fermati a pranzare a ben 10 km dalla destinazione. La sera stessa abbiamo fatto una passeggiata tra e vie della cittadina di Fussen di cui possiamo ammirare qualche fotografia, sia diurna che notturna....
Campanile (sembra)... Non chiedetemi il nome, quando è stato costruito e perchè non lo so... So solo che è stato molto fotografato. |
Lo stesso campanile della foto a sinistra in notturna. |
Panoramica notturna di una delle vie principali di Fussen con sullo sfondo il campanile della chiesa (non quello sopra) e, a destra, uno scorcio della torre del castello (si, c'è un castello anche a Fussen). |
Interno del castello di Fussen, veramente bello... Peccato solo non siano visitabili le stanze. |
E dopo una notte di riposo la mattina seguente eravamo pronti a visitare i famosissimi Castelli che si possono ammirare nella vicina Schwangau, dove noi alloggiavamo e dal balcone della cui camera potevamo ammirare il più famoso dei due castelli...
Il castello di Hohenschwangau, dove Luigi secondo trascorre la maggior parte della sua infanzia. |
Il castello di Neuschwanstein, conosciuto anche come il castello delle favole, fu fatto costruire dal re Luigi II di Baviera intorno alla metà del IX. |
La visita ai castelli non è lunghissima (35 minuti ogni castello) ed è perfettamente organizzata, non poteva infatti essere altrimenti in Germania. Nel tardo pomeriggio abbiamo fatto un giretto in un paio di paesi sul percorso della Romantic Strasse, Shongau e Augsburg. Strade bellissime e collinari, perfette da percorrere in moto.
Il giorno seguente è stato dedicato alla visita di Salisburgo, non proprio vicinissima (distante più di 200 km) ma comunque non ce la volevamo perdere... Non oso immaginare cosa sarebbe Salisburgo senza Mozart... Un po' come Pisa senza Piazza dei Miracoli...
ATTILA e consorte (non si sa mai chi è il vero ATTILA...) fotografati a Salisburgo con sullo sfondo lafamosa fortezza costruitaintorno al mille d.c. . |
Statua di Amadeus Mozart nella omonima piazza. La città di Salisburgo vive del nome del famoso compositore. |
Panoramica della città di Salisburgo che si può ammirare da una delle torri della fortezza che domina la città. |
La sera siamo giunti all'albergo abbastanza stremati... Ma dopo un'ultima notte di sano riposo e un'ultima visita alla cittadina di Fussen per l'acquisto dei souvenir, siamo partiti alla volta dell'Italia e abbiamo fatto una piccola fermata a Innsbruck dove si stava svolgendo, assieme a un concerto di una fanfara locale vestita con i classici costumi tirolesi, una manifestazione della comunità coreana (?!?) in altrettanto tipici costumi... Ecco la foto che sono riuscito a fare nella ressa:
In gita colla OMAVV
Submitted by Gong on 25 August, 2007 - 14:18. viaggiDomenica 19 agosto (2007) la OMAVV si è permessa il lusso di fare la sua prima gita ufficiale.
Più che gita direi una scampagnata, anzi, una smontagnata, con tanto di ascensione in vetta al Monte Guglielmo (1948 m s.l.m., robetta facile, in teoria), ma solo per quelli che avevano il fisico (meno della metà).
Gli altri si sono goduti comunque una riposante giornata in mezzo ad un incantevole paesaggio alpino.
Nota importante : le foto non le ho fatte io ma perlopiù il Calvo. Fate sostare il puntatore del mouse sulle foto per un attimo per vedere la didascalia.
Ma, come sempre, andiamo con ordine.
Presa alcuni giorni prima la decisione durante una prova, i baldi componenti della OMAVV, Nicola (basso tuba, detto Nikcader), Armida (euphonium), Giorgio (troma, detto Attila) con relativa consorte Elena, Massimo (tromba, detto Storm) con relativa fidanzata Naomi (clarinettista della banda di Casazza), Daniele (Clarinetto, detto Il Calvo), Lorena (clarinetto nonchè consorte del Calvo), io (percussioni, detto Gong) con relativa consorte Angela, e con la sola eccezzione di Davide (trombone, detto Shait), purtroppo impegnato, si sono trovati a Pisogne al fantasmagorico orario, almeno per la media di chi va in montagna, delle 09.15 , nonostante le previsioni meteorologiche pessimistiche del pomeriggio.
Roba da meritarsi un richiamo ufficiale dal C.A.I. .
Da Pisogne, la bella cittadina sulla punta nord del lago d'Iseo, 45 minuti di auto per salire in quota fino a Passabocche, dove, zaini in spalla, abbiamo imboccato una bella strada nel bosco di conifere e faggi verso il rifugio Medelet, a 1566 metri s.l.m.
Il rifugio è gestito da volontari dell'Operazione Mato Grosso e tutti i proventi della gestione vengono devoluti a Don Ugo De Censi, a Chacas in Perù, il fondatore appunto dell'O.M.G.
Mezz'ora di cammino ed ecco apparire il rifugio adagiato su un largo spazio erboso, a cavallo tra la Vallecamonica e la Valtrompia.
In effetti, con pochi minuti di cammino dal rifugio è possibile portarsi in una zona panoramica da dove, con lo sguardo, si può spaziare fino al Colle di S.Zeno, gli impianti di Monte Campione, il Passo del Maniva, il paese di Pessoro e un panorama stupendo sulle attrezzate e numerose malghe di questa zona della Valtrompia.
Qui il gruppo si divide in due, quattro di noi decidono di godersi il panorama sul posto mentre gli altri sei decidono di affrontare la salita fino alla cresta che porta in vetta al monte Guglielmo.
Tempo previsto : 1 ora e 45 minuti.
Due dei sei eroi (io e mia moglie) dopo poco più di 30 minuti di cammino su un sentiero ripido e molto sdrucciolevole a causa delle recenti piogge, dopo aver fatto tristi elucubrazioni sul tempo che stava peggiorando (e aver sputato anche l'anima), decidono di raggiungere i quattro saggi che intanto, al rifugio, si stavano tranquillamente rifocillando.
Il pasto del mezzogiorno, nonostante le pessimistiche previsioni, si è tranquillamente consumato sotto un bel sole caldo.
Diversa la situazione in vetta al Guglielmo per gli altri quattro temerari, che speranzosi di vedere lo splendido panorama sul Lago di Iseo che si può ammirare dalla vetta, non hanno altro che potuto farsi fotografie tra di loro con alle spalle solo .... nuvole e nebbie.
Ma tant'è, la fame c'era lo stesso, la pioggia restava attaccata alle nuvole, e così, i quattro, hanno consumato la loro “razione K” davanti al bel monumento del Redentore posto sulla cima.
Nel pomeriggio il cielo si è schiarito, come si sa, la fortuna aiuta gli audaci, e tutto il gruppo, riunitosi al rifugio Medelet, ha passato il pomeriggio chiacchierando, giocando a carte, ridendo e scherzando.
Non è mancato anche chi si è fatto un breve pisolino crogiolandosi al sole, senza mettersi in costume però, vista la temperatura non proprio invogliante.
Io e mia moglie, umiliati dal fallimento dell'ascesa al Guglielmo, abbiamo fatto, per compensare, una mezzora a piedi (su un sentiero piano) tra le malghe vicine con tanto di mucche al pascolo, fino al versante della Valtrompia, godendoci uno stupendo panorama con tanto di descrizione geologica e toponimi locali grazie all'intervento di un escursionista che passava di lì, molto esperto dei luoghi e anche molto gentile.
Il pomeriggio versava al termine (anche le bottiglie di vino erano ormai state “versate al termine”).
Delle scure nubi si stavano addensando sul lago, a est, e dopo una merenda con i formaggi che il Calvo aveva, conoscendo i suoi polli, portato per tutti e dopo le rituali foto di gruppo, ci siamo avviati verso valle, in mezzo al bosco, sulla via del ritorno.
Una giornata rilassante, se non per le gambe, decisamente per lo spirito, come del resto è normale quando si percorrono i sentieri delle nostre bellissime montagne bresciane.
E quando si cammina in mezzo ai loro boschi, pascoli, rocce e laghetti alpini, con gli amici, in allegria, sembrano ancora più belle.
Arrivederci alla prossima gita, magari sulla neve, con gli sci o le slitte, con qualche vestito in più addosso ma con la stessa grande dose di amicizia e allegria.
Tre giorni a STAFFOLO
Submitted by Gong on 11 August, 2007 - 12:21. gemellaggi | viaggiSe dovevo buttarmi in questo mondo tanto gettonato oggi da tutti gli internauti, tanto valeva farlo con un argomento degno di nota.
Si vada dunque ad incominciare.
Udite udite (che sarebbe: leggete leggete) popolo della rete, le impavide gesta del prode percussionista Gong, accompagnato dal fido compagno d'armi Messer Vittorio Albertibus da Corna e relative consorti, nella straordinaria avventura che andrò testé a narrarvi e che chiameremo :
TRE GIORNI A STAFFOLO
La narrazione è accompagnata da fotografie sulle quali potrete fermare per un secondo il puntatore del mouse per far apparire una descrizione della situazione o del luogo inquadrato.
Un'altra nota importante è che Staffolo si pronuncia con l'accento sulla A .
Ultima nota, per leggere questo blog, o lo fate a puntate, oppure prendetevi un'ora di ferie.
Molte altre foto le potrete trovare sul sito della Banda di Staffolo in questa pagina.
Ma andiamo per ordine.
Per quei pochi che ancora non lo sapessero, l'incontro tra la banda di Darfo e quella di Staffolo è avvenuta qualche mese fa in modo del tutto casuale.
Scandagliando la grande rete in cerca di validi siti di bande musicali da linkare sul nostro, mi sono imbattuto nel sito della banda di Staffolo che, dopo poche pagine, mi ha colpito non poco.
Era il periodo in cui la nostra banda stava affrontando una crisi sulla “movimentazione” dei propri musicanti.
Dopo le gloriose trasferte fatte in Europa e in Italia, sembrava che la Banda di Darfo non potesse più, di colpo, fare servizi che durassero più di tre ore per l'inderogabile impossibilità di lasciare il proprio paesello per oltre la metà dei suoi componenti.
La Banda di Staffolo, invece, poteva vantare un'intera pagina del sito di trasferte e di molteplici gemellaggi con bande italiane ed estere.
Quello di viaggiare sembrava fosse il loro passatempo abituale.
Ho subito colto l'occasione per avviare il dibattito sul nostro sito citando, appunto, il sito della banda di Staffolo e le loro numerose tournée.
Poi una cosa tira l'altra; un intervento nel forum di là, un commento nel forum di qua, un 'E-mail per avere più notizie di là, una telefonata per conoscersi di qua, e ci siamo trovati ad essere invitati, come banda, a Staffolo per la festa della Musica di fine luglio 2007.
Siccome la “sindrome di immobilismo” acuta che ancora attanagliava la banda di Darfo non ha permesso un incontro delle due bande “dal vivo”, io e il Mo. Vittorio abbiamo colto l'occasione per recarci, a livello di rappresentanza, nella bella cittadina delle Marche, proprio in occasione della “tre giorni” di festa.
Ormai era deciso.
La “vecchia Betsy” (che non è mia moglie ma la mia fida Seat Leon), una settimana prima della partenza aveva passato il suo ennesimo tagliando, con tanto di cambio olio, filtri e pastiglie dei freni.
Ma non funzionava più il condizionatore.
Come affrontare un viaggio di circa 600 Km verso sud con un clima di 37° C di media all'ombra ?
Due giorni prima della partenza ero d'accordo con il meccanico per il cambio del tubo del gas del condizionatore (bucato). La stessa mattina la vecchia Betsy decide di non partire per nessuna ragione al mondo; capricci dell'età ? Voglia di prepensionamento ? Mah !
Era una ragione più semplice: la batteria aveva deciso di scoppiare proprio quel giorno.
Va beh ! Meglio prima che dopo.
Due giorni dopo, venerdì 23 Luglio, alle ore 05.00, i prodi eroi partono per il loro temerario viaggio.
Temerarietà per temerarietà, tanto valeva osare il tutto per tutto: niente autostrada per evitare il famigerato nodo di Bologna e ci siamo diretti verso sud-est addentrandoci come impavidi esploratori nella sconfinata Pianura Padana, tra la Via Emilia e il west, in un dedalo di strade statali, provinciali, comunali, incroci, rotonde, semafori e chi più ne ha più ne metta.
Da Mantova abbiamo proseguito per Ferrara seguendo la sponda sinistra del grande Po.
Prima di Ferrara eravamo già dispersi.
La cosa curiosa è che ci siamo trovati oltre il Po senza che nessuno dei quattro sventurati viaggiatori si fosse accorto di averlo attraversato.
Lo stupore di tutti è pienamente legittimo, io stesso stento ancora a crederlo ma è andata proprio così e non so proprio come possa essere successo.
Ritrovata la retta via ci siamo diretti verso Ravenna.
Prima di Ravenna eravamo ancora allo sbando.
Ci sentivamo come dei cammelli in mezzo ai ghiacci dell'Antartico (o, forse è più appropriato, come dei pinguini nel Sahara).
Ma ormai Bologna era passata e la A14 era ad un tiro di schioppo.
Quindi fino a Senigallia tutto bene, poi trenta Km verso l'entroterra ed eccoci arrivati (alle ore 12,00 in punto) ad Arcevia, stupenda cittadina medioevale dove abitano due carissimi amici che ho rivisto con piacere.
Rifocillati e riposati siamo partiti nel pomeriggio verso Staffolo, un'altra trentina di Km verso sud, passando naturalmente nell'entroterra, tra le dolci colline interamente coltivate, immersi nello stupendo panorama che offre questa bellissima regione.
Strade praticamente semi-deserte, in un continuo saliscendi, di curve e controcurve, dietro ognuna delle quali trovi colori e scorci paesaggistici differenti.
Strade che possono essere definite come “il paradiso dei motociclisti” e nel contempo “l'inferno di chi sta male in macchina”.
Ma ne l'uno ne l'altro era il nostro caso.
Una telefonata a Damiano (il presidente della banda) per avere indicazioni sulla strada corretta per giungere al nostro albergo, e poi via, dritti verso Staffolo.
Il “dritti” era una metafora.
Naturalmente abbiamo fatto una strada completamente diversa.
Siamo giunti in paese, anziché da sud-est, da nord-ovest, ma ormai il nostro stile di viaggio era quello.
Al primo colpo d'occhio, questo borgo medievale (circa 2500 anime) ci ha colpito subito.
Staffolo è situato su un dorso di una formazione collinare a mt. 442 slm.
Per la sua posizione con un panorama a 360° che spazia dalla valle del fiume Esino a quella del Musone è anche denominato balcone della Vallesina.
A nord lo sguardo giunge fino al mare Adriatico e a sud la corona dei monti è dominata dalla singolare sagoma del Monte S. Vicino.
Una delle caratteristiche tipiche degli antichi paesi della zona è di essere costruiti di preferenza in cima alle colline più alte, il nucleo del borgo sulla sommità contornato da una cinta muraria con tanto di bastioni.
Staffolo rispetta questa tradizione, dovuta forse ad una strategia di difesa dagli attacchi frequenti nel medioevo dei Mori o dei vari cavalieri di ventura con le loro bande (non musicali, in questo caso) di sbandati, sempre in cerca di paesi da saccheggiare.
Mura efficaci durante molti assedi, visto che Staffolo, città ambita e importante nella storia, è stata presa di mira parecchie volte da avventurieri o signorotti delle varie “marche” confinanti, ma che a volte hanno dovuto cedere di fronte ad assalti come quello di un certo Fra Moriale, nel 1345, che una volta impossessatosi del paese, non se ne andò di lì finché non ebbe bevuto con la sua congrega tutto il verdicchio depositato nelle cantine del borgo.
Per ulteriori cenni storici vi rimando a questa pagina del sito del comune oppure a questa , dedicata al verdicchio dei Castelli di Jesi.
Infatti Staffolo è una delle capitali del verdicchio.
Tra le varie ipotesi dell'origine del nome del paese c'è in effetti anche quella che secondo una certa favolistica, a dare vita a questo centro collinare sarebbe stato Staphilo, figlio di Arianna e di Teseo, che scoprì l'uva e inventò il vino e Staphilo, in greco, significa appunto “grappolo d'uva”.
Vero o non vero, di certo è che la tradizione di fare un vino d'eccellenza (pluripremiato anche a livello internazionale) dalle vigne che circondano il colle è una cosa che risale a tempi antichissimi e il piccolo museo del vino che è in allestimento all'interno delle mura del paese, con enoteca annessa, ne vuol portare testimonianza.
Ma torniamo alla nostra avventura.
Trovato, dopo vario girovagare nei dintorni, il nostro hotel e depositati i bagagli, ci siamo recati nel centro storico dove abbiamo finalmente conosciuto Damiano.
Da subito ha mostrato la sua esuberante dinamicità.
É un personaggio davvero simpatico, pochi fronzoli e tanta praticità, un tipo che tante bande venderebbero l'intera sezione dei clarinetti al diavolo per averne uno così.
Ci ha accompagnato nell'attraversare il centro storico fino alla sede della banda, dove i musicanti si stavano già preparando per la sfilata che sarebbe iniziata lì a poco.
Ci siamo portati poi, sulla piazzetta fuori da una delle porte di ingresso delle mura, dove, come da programma sarebbero giunte le bande di Staffolo e la Agrupacion Musical de Alfara del Patriarca, una cittadina vicino a Valencia.
All'arrivo delle due bande, il Vittorio subisce la prima folgorazione :
la banda di Alfara sfila con il fagotto (e per fagotto intendo proprio lo strumento musicale).
Una banda davvero in veste “casual”, quella spagnola.
Maglietta e blu-jeans e niente inquadramento ne passo (più o meno come noi, a parte la divisa).
Più gagliarda e nella tradizione ( a parte la vivace divisa con camicia gialla e pantaloni bianchi) la banda di Staffolo, che si è riunita alla spagnola nella piazzetta per allietare con diversi brani il pubblico presente.
Poi tutti dentro al borgo antico dove la festa è continuata con altri brani.
Lo spettacolo pomeridiano era finito e noi ci siamo fermati nell'accogliente piazzetta dove erano allestiti gli stand della stuzzicheria.
Inutile dire che ne abbiamo aprofittato.
Panino con porchetta, olive all'ascolana (davvero ottime) e (come poteva essere altrimenti) una bottiglia di verdicchio.
Lo nostro spirito era ormai entrato in sintonia coll'atmosfera di festa musicale e così ci siamo accomodati nella piazza limitrofa dove era tutto pronto per il concerto del venerdì sera.
In programma il concerto del “Duo Nataloni” per pianoforte, marimba e xilofono.
Due giovani ragazzi eccezzionali, fratello e sorella, che ci hanno entusiasmato con la loro bravura.
L'ambiente, tra le antiche mura, assolutamente privo di rumori molesti (traffico inesistente), con un pubblico attento, ha contribuito non poco alla piacevolezza dell'ascolto di un repertorio decisamente interessante.
Ci ha colpito la grande intesa ritmica dei due musicisti e la grande tecnica del percussionista, non solo per la capacità di eseguire senza sforzo apparente anche passaggi difficilissimi ma soprattutto per la sensibilità del tocco, con una capacità di dosare i volumi e di far risaltare le sfumature espressive della partitura davvero notevole.
Davvero complimenti, un concerto che ci ha ristorato delle fatiche del viaggio.
La mattina dopo abbiamo fatto una puntata a Cingoli, una cittadina nelle vicinanze.
Se Staffolo è chiamato il “balcone della Vallesina”, Cingoli si onora di essere il “balcone delle Marche”.
Una cittadina davvero tranquilla da cui si gode di un panorama che spazia dalle prime alture dell'entroterra marchigiano fin sulla piana (si fa per dire, visto che sono tutte colline) fino alla riva del mare, dove si staglia, isolato, il Monte Conero.
Si dice che da Cingoli, in giornate di limpidezza atmosferica, si possa vedere la costa della Croazia.
Un'altra caratteristica di Cingoli sono le numerose chiese che si possono incontrare dietro ad ogni angolo di strada.
Ritorno a Staffolo per le 11,00 dove, con una semplice cerimonia nella sala consigliare del Comune, il Sindaco ha salutato la banda spagnola con il tradizionale scambio di doni.
Dopo di chè Damiano ci ha accompagnato per le strette e suggestive vie del borgo antico fino all'enoteca, dove abbiamo assaggiato del buonissimo vino di produzione locale (verdicchio, rosso conero e rosso piceno) e piacevolmente conversato con alcuni simpatici musicanti della banda spagnola (se non ci credete chiedetelo al Vittorio, ci capivamo benissimo, abbiamo anche scoperto che in spagnolo alcune frasi si dicono esattamente come nel nostro dialetto, quindi parlavamo in dialetto per farci capire meglio).
Prima di pranzo, un bandista di Staffolo ci ha accompagnato in una breve visita in una cantina locale dove abbiamo anche preso il “vino tinto” come lo chiamano in spagna (vino rosso) che sarebbe stato poi utilizzato dagli spagnoli per fare la “sangria” la sera dopo (dimenticavo, la sera prima, gli attivissimi spagnoli avevano cucinato per tutti la “paella alla valenciana” con la tradizionale padella portata da loro).
Abbiamo poi favorito ad un gustosissimo pranzo con tutta la combricola, dove abbiamo colto l'occasione per conoscere alcune simpatiche e socievoli persone di Staffolo.
Un riposino e poi una visita alla città di Osimo.
Se Staffolo è il balcone della Vallesina e Cingoli il balcone delle Marche, beh, non me ne vogliano gli altri, ma Osimo è il balcone dei balconi.
Osimo è un grosso centro (con tanto di accesso ai turisti tramite funicolare) ma che ha ben saputo mantenere la sua tipica antica struttura di cui parlavo sopra.
Già all'arrivo si presenta con i suoi imponenti bastioni che risaltano parecchio visti dalla pianura.
La passeggiata davanti al parco è stupenda; una specie di lungomare stile cittadine liguri, solo che al posto del mare ci sono .... le Marche.
Una città ricca di opere d'arte, come del resto tutta la regione Marche, un grande museo a cielo aperto, soprattutto vivo, con un'attività culturale e di spettacoli vivacissima.
Pensate che solo a Staffolo, che come ho detto conta 2500 abitanti, vengono organizzati importanti eventi culturali legati alla musica, all'arte, al folclore ed alla produzione eno-gastronomica.
Nei giorni della nostra permanenza, a Staffolo era in corso la Festa della Musica, era allestita un'importante mostra del Premio Città di Staffolo, dedicata ogni anno ad un grande artista marchigiano (quest'anno era dedicata a Oscar Piattella), una mostra fotografica, e la settimana dopo ci sarebbe stata una manifestazione internazionale organizzata dal locale gruppo folkloristico con la presenza di numerosi gruppi europei.
Dimenticavo, il giorno 8 luglio, a Staffolo si è esibita la Banda dell'Esercito, diretta dal Mo. Fulvio Creux, a detta di molti presenti, un concerto memorabile.
Insomma, nelle Marche si può percepire nell'aria una grande attenzione da parte delle amministrazioni locali rispetto alla cultura, a grandi livelli e in maniera diffusa capillarmente sul territorio, con rassegne concertistiche di ogni genere musicale che qui in Valcamonica, francamente, a parte rare eccezzioni che si possono contare sulle dita di mezza mano, ci possiamo solo sognare.
Qualsiasi sia il paese che stai visitando, non vedi altro che manifesti di concerti, manifestazioni e palchi montati ovunque.
Non c'è mai di che annoiarsi nelle Marche, dovunque tu sia.
Ma, dopo questa parentesi, proseguiamo col racconto.
Sabato sera concerto della banda musicale Città di Umbertide (PG).
Il vivacissimo Maestro Galliano Cerrini, un vero e proprio showman, un mattatore da palco (dategli un microfono in mano e vi solleverà il mondo), ha plasmato una banda “a sua immagine e somiglianza”, presentando un organico preparato che sprizzava allegria e gioia di suonare; per capirci una specie di “Libera Brass Band” ma con un repertorio molto più italiano.
Un concerto ricco di brani vivaci e piacevoli, con molte trascrizioni di brani della Canzone Italiana cantati egregiamente da Pinuccio, una persona tanto particolare nell'aspetto quanto intelligente e preparato musicalmente. Una piacevolissima sorpresa, ed una serata allegra, rilassante e divertente.
Domenica dedicata al mare.
Come si fa ad andare nelle Marche e non andare almeno una giornata al mare.
Abbiamo scelto Numana, una volta villaggio di pescatori ed oggi rinomato centro balneare, al termine sud del promontorio del Conero.
E come spiaggia abbiamo scelto la “Spiaggiola”, una delle ultime insenature del Conero, dove la spiaggia non è la tipica distesa di sabbia delle coste adriatiche ma conserva ancora un carattere più selvaggio, con uno stretto lembo di piccoli ciotoli anziché sabbia e con alle spalle un tratto di verde scogliera mediterranea.
Un bel posticino, con un mare pulito e privo di onde grazie ad una barriera costruita con massi naturali proprio davanti alla spiaggia, che viene così anche protetta dall'erosione delle mareggiate.
Un panorama stupendo con, a sinistra, come sfondo il promontorio del Conero, alle spalle e a destra, una vegetazione di macchia mediterranea, in alto il sole, limpido, a scottare la nostra pelle bianchissima da tipici camuni che non hanno mai l'occasione di togliersi la maglietta (sto parlando di me e il Vittorio, non di voi...) e davanti un meraviglioso mare azzurro.
Pranzo a base di pesce in un ristorantino proprio a ridosso della spiaggiola, riposino per finire la rosolatura, e poi via di nuovo a Staffolo pronti per la grande parata delle bande di Staffolo accompagnata dai Frustatori di Faenza, della Banda Musicale Città di Petriolo (MC) accompagnata dalle Majorettes e l'Agrupacion de Alfara.
Dopo la sfilata le tre associazioni si sono disposte nella piazza ed hanno eseguito, a turno, dei brani con l'esibizione dei frustatori e delle majorettes.
Gli spagnoli, che non volevano essere da meno, hanno messo in campo dei musicanti-ballerini che si sino esibiti nel famosissimo paso-doble Espana canì.
Naturalmente il successo di pubblico è stato grande, molte le persone presenti.
Abbiamo fatto amicizia anche con una simpatica signora di Jesi che si era messa a ballare un ballo tradizionale spagnolo assieme alle accompagnatrici della banda di Alfara.
Potrete anche non crederci ma ho fatto io da interprete tra la signora di Jesi e la presidentessa della banda spagnola che voleva appunto spiegarle che il ballo era una danza tipica della zona di Valencia.
Ma questo era il “clima” del posto; tutta la gente era li nella piazza o nelle altre piazzette del borgo ed aveva l'occasione di incontrarsi, conoscersi, parlarsi.
Abbiamo incontrato persone sempre socievoli e disposte al dialogo, maestri di bande di altri paesi, musicisti, gente dell'ambiente bandistico.
Il Vittorio naturalmente conosceva (quasi) tutti, non solo la singola persona ma anche due o tre conoscenti, collaboratori e parenti fino alla terza generazione del personaggio in questione e il Vittorio snocciolava lì per lì i nomi e relativi strumenti come se fosse andato a colazione con loro fino all'altro ieri.
É impressionante rendersi conto di quanta gente conosca, il Vittorio.
Una cena veloce alla stuzzicheria (la dose di bottiglie ormai era passata a due per pasto) e pronti al posto per il concerto degli spagnoli.
Davvero una buona banda.
Il repertorio quasi interamente basato su musiche tradizionali spagnole ad eccezione di un brano molto interessante, sugli splendori dell'antica Roma, imperniato su una narrazzione a cui si è prestato con grande simpatia il Sindaco di Staffolo come voce narrante, ed un brano degli Abba eseguito con tanto di chitarra e basso elettrici.
Una banda che sapeva unire la delicatezza dei pianissimi alla vivacità dei momenti più decisi.
Buona preparazione tecnica.
Naturalmente non è mancato il momento dello scambio dei doni, a cui ha preso parte anche il Vittorio come “ospite” e rappresentante della Banda di Darfo.
Abbiamo donato alla banda spagnola il nostro libro (del quale capiranno soltanto le parti in dialetto) e il CD di Musica senza Frontiere (loro sono vicini e conoscono bene la banda spagnola che avevamo invitato noi), mentre a Damiano ed alla banda di Staffolo abbiamo donato materiale sulla Valle camonica e l'opera di Marino Anesa sulla raccolta di tutte le opere e le biografie di tutti i compositori italiani dall'ottocento ad oggi che hanno composto musica originale per banda.
A noi è stato gentilmente donato un cartone di vino verdicchio e la riproduzione di un polittico del 1450 del Maestro di Staffolo, un'opera bellissima conservata in una delle chiese della città.
Finito il concerto, la festa è proseguita nella piazzetta della stuzzicheria in un clima di amicizia.
L'indomani saremmo partiti per il rientro, un saluto a Damiano con la promessa di far incontrare le due nostre bande e via a nanna.
La mattina dopo partenza alle 8.00
Sulla strada che ci portava verso l'autostrada non ho resistito alla tentazione di fermarmi per un'ultima fotografia al “colle del verdicchio” e poi, con un bel ricordo nel cuore, ci siamo diretti verso Comacchio.
E che pensavate, che passassimo in autostrada dal famigerato nodo di Bologna ? Certo che no, siamo viaggiatori veri noi !
Naturalmente prima di Comacchio ci siamo persi un'altro paio di volte ma non ci siamo lasciati prendere dal panico.
Giunti a Comacchio, una breve visita e poi, un malessere della consorte del Maestro, ci ha fatto propendere per un rientro anticipato a casa, rinunciando così all'assaggio della famosa anguilla.
Tornando sempre dalla stessa strada che avevamo percorso all'andata ci siamo resi conto di quale fosse il ponte su cui avevamo attraversato il Po.
Certo che dovevamo essere ben intranati quattro giorni prima per non vederlo, va bè che era in magra, ma è sempre almeno 20 o 30 volte il nostro Oglio che passa sotto il ponte di Darfo.
Siamo giunti comunque a casa salvi, senza neanche il bisogno di chiamare la protezione civile per la ricerca dei dispersi.
In conclusione possiamo dire di aver vissuto una bella ed interessante esperienza, un grande grazie a Damiano ed alla banda di Staffolo.
Mi sento proprio di consigliare a tutti una visita alla regione Marche.
Certo che se ci andassimo tutti assieme, con gli strumenti, sarebbe certamente più divertente, non credete ?
Analisi di una frase e considerazioni...
Submitted by Anonimo on 2 August, 2007 - 20:22. concorsi | gemellaggiOggi sono riuscito a fare una capatina sul sito nell'orario di lavoro in quanto i potenti computer aziendali ogni tanto vanno in tilt e permettono a chiunque di connettersi... e io ne ho subito approfittato.... In ogni caso sono andato a dare un'occhiata alla chat e ho letto le ultime battute fatte tra dam e gong.... Per chi non lo sapesse dam è il presidente della Banda di Staffolo (Marche) e gong è un musicante molto attivo della nostra banda (per quello che può fare alla sua "veneranda" età.... altra faccina... ). Devo dire che sono rimasto davvero molto colpito da una frase che dam ha scritto e, precisamente:
"Va be... chi viene ok se no stà a casa ne trovo altri dai paesi vicini per andare fuori se ne trovano sempre tanti..."
A parte le virgole e i punti (era in chat) vi racconto un po' gli antefatti che hanno portato a far si che dam, presidente di una banda delle marche, scrivesse quella frase nella chat del sito di una banda bresciana che mi ha portato a scrivere addirittura un articolo sul mio blog dopo giorni che non avevo spunti interessanti.... Gong ha conosciuto dam a Staffolo quando vi si è recato recentemente assieme al nostro maestro e rispettive signore in occasione della festa che tutti gli anni la banda locale organizza (Musica in Festa) invitando qualche banda di prestigio, sia nazionale che internazionale. Ah... dimenticavo... Come fa gong a conoscere dam? semplicemente perchè scandaglia quotidianamente la rete di internet alla ricerca di siti web di bande interessanti alle quali chiede di fare lo scambio di link e chiede informazioni su di loro ecc... Una delle bande più interessanti è risultata quella di Staffolo. Quello che ha colpito maggiormente gong (e anche me) è stata la pagina del loro sito dedicata alle tuornèe che hanno fatto (in Italia e all'estero).
Durante il fine settimana passato nelle marche gong deve essere venuto a conoscenza della loro prossima tuornèe (peraltro segnalata anche nel loro sito alla voce "Calendario servizi" ) che si svolgerà nientemeno che in sardegna. Pertanto gong stava chiedendo le date della tournèe... Ecco un estratto della chiaccherata in chat:
gong: quando andate in sardegna?
dam: si parte il 15 e si torna il 22
gong: dal 15 al 22 agosto... caspita più di una settimana
dam: l'anno scorso in Polonia 12 giorni, poi quando torniamo dal 6 al 10 settembre siamo in Germania
gong: ma come fate, qui si lamentano di tirar fuori 2 giorni di ferie
dam: Va be... chi viene ok se no stà a casa ne trovo altri dai paesi vicini per andare fuori se ne trovano sempre tanti...
Ora cercherò di essere meno noioso e andare al sodo della questione. Per chi non lo sapesse la banda di Darfo non ha la stessa facilità di quella di Staffolo a recarsi in tournèe, è vero che vengono organizzati dei gemellaggi, ma si tratta di massimo tre giorni. Ultimamente si è palesato che non tantissime persone (30-35) sono disposte ad impegnare un week-end anche se avvisate con ampio anticipo (si parla di mesi prima) e quindi, inesorabilmente, la nostra associazione (e con lei anche le 30-35 persone disponibili) deve rinunciare a prendere l'impegno e organizzare la trasferta. Infatti nella nostra banda quando si vuole organizzare un gemellaggio o tournèe, per esempio nelle Marche, chiede il parere e la disponibilità ai musicanti, questo dopo adeguata discussione in consiglio. Immancabilmente i risultati sono quelli descritti dopra.
Della frase di dam mi hanno colpito tre cose, prima di tutto la leggerezza con la quale ha detto che se mancano persone della banda di Staffolo ne prende da paesi vicini, trattasi dei famigerati "esterni", i quali sembra abbiano la lebbra dalle nostre parti visto che si ricorre a loro solo in casi estremi e dopo adeguate "sfuriate" del maestro direttore, secondariamente perchè ha parlato in prima persona, dal chè desumo che, una volta deciso che si va da qualche parte e si può far ricorso a esterni in caso di mancanza di elementi nell'organico, dam ha una certa autonomia nell'andare a recuperarli, e infine perchè mi è sembrata una cosa normale, di routine, che capita spesso.
Quanto sopra mi fa pensare che anche a Staffolo non hanno una banda di 70 elementi che quando va all'estero o si muove 5 giorni ha una adesione di 70 persone. Mi ha fatto pensare anche che se si vuole fare questi viaggi e queste esperienze bisogna cominciare a cambiare mentalità riguardo al fatto di cercare aiuto in elementi esterni. E a coloro che mi risponderebbero che noi si prefersce mantenere la nostra filosofia e magari andare una volta di meno in giro rispondo subito che a furia di richieste e rinunce si stancano di alzare sempre la mano anche quei 30-35, e speriamo solo che si stanchino solo di alzare la mano e non anche di darsi da fare e impegnarsi in altre attività che non siano solo il suonare.
Quindi cerchiamo di capire che nella banda ci sono persone che andrebbero in tournèe un mese e altre che non ci andrebbero neanche per una giornata. Sono liberissime di pensarlo e di farlo. Questo però non significa che se ci sono 30-35 persone che costantemente (e di solito sono sempre quelle) danno la loro disponibilità per fare gemellaggi e viaggi con la banda, si debba sempre rinunciare per "colpa" o, meglio, "a causa" di quelli che non la pensano così. Quindi, a mio avviso, la scelta è molto semplice e si riduce a una domanda: ad un concerto o manifestazione, preferiamo poter dire
"la nostra banda è autosufficiente e non fa ricorso a musicanti esterni"
oppure:
"la nostra banda quest'anno è stata ospite in Germania e il prossimo anno si recherà in tournèe in Sardegna invitata dalla banda locale, la quale è già stata a trovarci a Darfo un paio di anni fa (ecc...)"
Ai nostri valorosi consiglieri l'ardua sentenza.
Forget it; sottotitolo: dovevano essere un paio di immagini da Brighton, ma...
Submitted by Peggy on 27 July, 2007 - 10:59. extra-ordinary life...In attesa di andare al colloquio di gruppo che precede il colloquio individuale...
Abbiamo finito il corso!!! Siamo insegnanti qualificati!!! E per quanto ci riguarda, siamo insegnanti distrutti...per recuperare il sonno perduto servira' almeno un mese...
Torno in Italia il 31 agosto, e comincio i preparativi per la mia nuova vita inglese: ho fatto domanda per il master, sto cercando casa e lavoro, e francamente non vedo l'ora di fare dei bagagli decenti che includano il necessario per questo tempo ballerino...
Nel frattempo, sto incontrando problemi a inserire le foto che volevo mostrare...pace, gente! Le vedrete quando torno...
Meglio andare ora...Sono gia' le dieci e la colazione mi aspetta...