05 Musica senza frontiere

E' stata dura, veramente, ma anche stavolta la Banda Cittadina ha saputo realizzare e portare a termine con successo l'obbiettivo che si era prefissata.
II raduno internazionale “Musica senza frontiere” che si è svolto dal 14 al 16 Maggio di quest’anno, ha regalato alla nostra Associazione ed a tutto il pubblico che ha seguito la manifestazione, delle grandi soddisfazioni.
Artisticamente il livello è stato malto elevato grazie alla bravura dei sei gruppi europei che abbiamo ospitato.
Già venerdì sera, al Centra Congressi, durante la serata inaugurale, si respirava un’aria di "grande occasione" in mezzo all’allegria dei nostri nuovi amici musicanti.
II concerto che la Banda Cittadina ha tenuto durante la prima serata è stato malto apprezzato dai nostri colleghi, così come il grande "buffet" finale in loro onore, il giorno dopo, dalle nove di mattina fino alle sei di sera, è toccato ai nostri amici stranieri a farsi sotto presso il Parco delle Terme. Peccato davvero per il maltempo, che ha forse dissuaso il pubblico a partecipare ancora più numeroso.

Comunque, i fortunati presenti hanno potuto farsi un’abbuffata di bellissima musica offertaci dai vari gruppi che si sono alternati sul palco.
Ma per i vari appassionati non è stata certo un’indigestione ma solo "l’antipasto" di quello che di li a poco sarebbe successo nella Sala grande del Centro Congressi durante la serata di gala.
Di fronte ad una sala gremita di un attesissimo pubblico, i musicisti hanno dato davvero il meglio di se stessi esibendosi a turno in "performance" musicali strepitose.
I vari gruppi si sono concentrati maggiormente su brani basati sulla tradizione culturale musicale della propria nazione di provenienza, rendendo ancora più suggestivo e interessante l’ascolto.
Sarà davvero difficile poter assistere di nuovo a tale sfoggio di tecnica e buonissima interpretazione artistica, se non spostandosi nelle capitali musicali del nord Europa, dove la musica bandistica è già da molti anni seguita da numerosissimi appassionati e vista con pari dignità di altri generi musicali da noi considerati più nobili. La domenica mattina tutte le bande hanno mostrato il loro lato popolare tradizionale sfilando per le vie cittadine esibendosi in un grande "concertone" finale suonando contemporaneamente, (quasi quattrocento musicanti) una marcia brillante dal titolo emblematico "Europa Mars". Dal punto di vista organizzativo tutto è filato liscio come l'olio, decisamente meglio che nelle nostre più rosee previsioni.
La 'macchina organizzativa', avviata due anni fa, non ha perso un colpo dimostrando competenza, dinamicità, serietà e ottime capacità manageriali; cose non da poco considerando che il consiglio direttivo (i "dirigenti" dell'Associazione) ha un'età media di 27 anni.
Il compito non era dei più facili ma, come si dice, chi la dura la vince.
Ancora una volta, come se non fossero bastate le nostre precedenti iniziative, la nostra Associazione ha saputo dimostrare di riuscire a ideare e realizzare grandi ed importanti manifestazioni culturali.
Anche la R.A.l. Radio Televisione ltaliana si è interessata al nostro raduno internazionale mettendo in onda, nel Settembre di quest’anno, una trasmissione pomeridiana su Rai Radio Tre dedicata alla manifestazione, con un’intervista in diretta e l’ascolto dei brani musicali registrati sul Compact Disc che la Banda Cittadina di Darfo ha prodotto per l’occasione. I benefici che possono derivare per la cittadinanza e per l’intera Valle da manifestazione di questa portata possono essere facilmente intuibili.
E' compito nostro lavorare sulla diffusione della cultura musicale popolare. Noi facciamo il possibile per meritarci e recuperare i mezzi per riuscire a fare tutto il possibile.
Per l’organizzazione di questo raduno abbiamo trovato persone che hanno capito l’importanza del nostro lavoro e ci hanno aiutato moltissimo.
Altre realtà possono aiutarci in questo nostro costante impegno.
Finché ci saranno ragazzi che amano la musica e l’amicizia, ci sarà una banda; finché ci sarà qualcuno che capisce l’importanza della musica e dell’amicizia ci saranno i sostenitori della banda; finché ci sarà una banda…...

Luigi Tagliabue, Giuseppe Albertinelli

 

 

 

Nei giorni 14-15-16 Maggio 1999 abbiamo avuto l’occasione di vivere la meravigliosa esperienza di “Musica Senza Frontiere”, festival bandistico a cui hanno partecipato sei corpi musicali europei.
Certe di non essere le persone più adatte a descrivere l’onerosa organizzazione dei tre giorni, vogliano cercare di esprimere i sentimenti e le sensazioni che ci hanno accompagnato prima, durante e dopo lo svolgimento della manifestazione.
Le settimane precedenti, ricca di tensione e preoccupazione sono trascorse molto velocemente e, prima che ce ne potessimo rendere conto, ci siamo ritrovati a convivere con la realtà dei tre giorni. Abbiamo da prima dovuto occuparci dell’accoglienza e delle sistemazioni delle Bande ospiti, che abbiamo in seguito avuto l’onore di conoscere ed ascoltare.
E’ stato molto arricchente potersi confrontare sia musicalmente che umanamente con culture diverse, è stata una fantastica occasione per conoscere persone geograficamente lontane, in fondo, così vicine e simili a noi.
Nessuno, tra coloro che hanno partecipato potrà facilmente dimenticare la suggestiva atmosfera che si è creata il sabato notte dopo il concerto ufficiale: per circa quattro ore, musicanti di ogni nazionalità hanno suonato insieme ciascuno portando la propria cultura e originalità. E’ stata una serata davvero bellissima, ognuno ha potuto divertirsi in maniera semplice ma unica, il ritmo della musica era incalzante e travolgente al punto da non lasciare la possibilità di far altro che ballare…..
L’entusiasmo e l’euforia erano tali da non farci realizzare che la manifestazione volgeva ormai al termine, e, in men che non si dica, il raduno è passato.
Ora è con un po’ di nostalgia che ripensiamo a quei giorni, e, anche se l’idea di dover riaffrontare la fatica di organizzare “Musica Senza Frontiere” quasi ci spaventa, il ricordo delle emozioni provate durante la manifestazione cancella tutte le paure e ci spinge a lavorare per rivivere un’esperienza tanto significativa per tutti noi.

Elena, Renata