93 La Banda giovanile: uno sguardo verso il futuro

Dopo qualche tempo che Vittorio Alberti era diventato il nostro maestro, alla banda si iniziò a tenere, oltre alla prova settimanale, una seconda prova il martedì sera. Questa era una prova facoltativa a cui partecipavano coloro che volevano approfondire meglio lo studio di determinati brani o che volevano anche solo mantenere l’imboccatura.
Infatti, essendo la sede aperta per alcuni allievi che non riuscivano a frequentare i corsi il pomeriggio, Vittorio ne approfittava per farci suonare una volta di più. Questo ritrovo andò avanti per anni, tanto da diventare quasi un appuntamento fisso.
Ad un certo punto però divenne, per coloro che erano da poco entrati nella banda, una tappa obbligatoria, per abituarsi più velocemente alla musica d’insieme.
Dal Gennaio 1991 il maestro decise di dare all’incontro del martedì un altro significato.
Provò infatti ad inserire nell’organico alcuni allievi che erano ad un buon punto di preparazione ma che erano ancora un po’ acerbi per entrare nella banda grande. Per questa occasione naturalmente cambiò repertorio facilitandolo e rendendolo più orecchiabile. E fu così che, un po’ per caso, che nacque la Banda Giovanile. Il primo concerto si tenne pochi mesi più tardi: il 1 Aprile, presso il Teatro San Filippo di Darfo. Dopo la prima parte, eseguita dalla Banda Madre, emozionati ed impauriti salirono sul palco gli allievi per suonare cinque brevi e semplici brani dando così il via ufficiale alla banda giovanile.
Le uscite degli allievi sono rare: gli incontri della banda giovanile costituiscono uno strumento per lo studio e la preparazione dei giovani verso il “grande passo” piuttosto che una serie di prove finalizzate a concerti e servizi. Infatti, i giovani si esibiscono quasi solo durante il concerto augurale e solo ogni tanto viene richiesta la loro presenza da oratori per l’apertura dell’anno catechistico o per feste parrocchiali. Ci sono stati però, nel corso degli anni, alcuni appuntamenti degni di nota.
Il primo, risalente al 1997 fu il concorso per Bande Giovanili organizzato dalla Banda di Costa Volpino. Questa esibizione, che segnò anche il passaggio di testimone nella direzione tra Vittorio e la figlia Renata, ci valse il primo posto tra le quattro compagini iscritte.
L’anno successivo sempre nel concorso di Costa Volpino, purtroppo non ottenemmo lo stesso risultato. Non ci classificammo infatti nei primi tre posti, ma fu comunque un’esperienza formativa. Altre occasioni particolari e simili furono due raduni per bande giovanili svoltisi nel 1999 a Stezzano (BG), in occasione del 145°anniversario di fondazione della banda e nel 2000 ad Esine in occasione di una festa dell’oratorio.
L’ultimo importante appuntamento fu, sempre nel 2000, un gemellaggio con la banda giovanile della banda di Montesolaro (CO) che ci vide protagonisti di un concerto nel paesotto comasco.


2000, Montesolara: trasferta della Banda Giovanile
 
Questi avvenimenti sono stati e sono significativi perché permettono di diffondere la cultura della banda Giovanile, strumento importante per gli allievi che vogliono degnamente entrare a far parte della Banda Madre.
Fino a qualche anno fa la Banda Giovanile era composta anche da colleghi già esperti che sostenevano e aiutavano i giovani allievi, permettendo anche alla piccola compagine di avere un organico completo che la rendeva una banda in miniatura. Da un paio d’anni però, dopo varie ed accese discussioni nel Consiglio Direttivo, si è messa a punto una clausola che regola la partecipazione alla Banda Giovanile, la quale deve essere composta solo da allievi e da coloro che sono entrati nella banda da meno di tre anni, senza avere la possibilità di chiedere sostegno per riempire l’organico. Naturalmente a nessun musicante “anziano” è vietato partecipare, però, purtroppo, la regola viene rispettata da quasi tutti e questo ha portato ad un repentino abbassamento della qualità dell’insieme. Tutto ciò non è dovuto agli allievi, che anzi si impegnano al meglio, ma al fatto di non avere a disposizione la rosa completa degli strumenti: ne consegue la sola possibilità di eseguire un repertorio molto limitato.
Questo momentaneo calo non è comunque per noi un freno, è anzi uno stimolo a cercare di fare del nostro meglio per formare futuri bandisti che siano in grado di mantenere il buon nome della nostra Banda, di portare nuove idee e nuove forze, di mantenere viva e attiva questa storica ma sempre giovane Associazione, con entusiasmo.
Per almeno altri 150 anni.