Semibreve 1994

01 L'iniziativa continua

Siamo alla fine del 1994, è l’ora di tirare un po’ le somme, vedere cosa e andato e cosa no. Questa uscita, la seconda, della nostra nota informativa per la cittadinanza la vorremmo battezzare con una parola che racchiude tanti significati e tante speranze per noi; questa parola è continuità. Da ormai quattro anni abbiamo cominciato a percorrere una strada che vuole la nostra associazione più vicina alla cittadinanza, vuole coinvolgere sempre più persone nelle sue iniziative, che quindi sono aumentate. Il 1994 segna una tappa molto importante. A gennaio si è rinnovato il consiglio direttivo, ne approfittiamo per ringraziare il grande lavoro svolto da coloro che, per vari motivi, hanno dovuto abbandonare la carica di consigliere (Alberti Guerrino, Ducoli Diego, Pennati Carmen, Tagliabue Luigi). Era importante verificare come il nuovo consiglio direttivo fosse intenzionato a continuare le iniziative del vecchio, se veramente si poteva sperare in una continuità, senza la quale, lo sappiamo anche noi, non si ottiene nessun risultato. E' con felicità che possiamo dire che il 1994 è stato un anno denso di fatti che dimostrano CONTINUITA', COSTANZA, IMPEGNO e fanno capire come i nostri obiettivi siano ancora chiari davanti ai nostri occhi. Sono obiettivi che per altri quattro anni (quanto durerà ancora questo consiglio direttivo) saranno seguiti, perseguiti e guideranno ogni passo della nostra associazione. E' d’obbligo brevemente descrivere queste tappe. A marzo e stato inserito nel consiglio direttivo il rappresentante dei soci sostenitori il Sig. Albertinelli Giuseppe. Questo significa che i soci sostenitori sono entrati, dopo quattro anni di gestazione, a far parte piena della nostra struttura, potranno far sentire la loro voce tramite il rappresentante eletto da loro. A maggio e settembre si è compiuto uno sforzo notevole che oltre a continuare i nostri scambi musicali e culturali con i complessi di Svizzera e Germania ci ha portati ad ampliare i nostri e vostri orizzonti europei. Sempre a settembre siamo stati invitati a partecipare ad un raduno bandistico ad Aue nell'ex Germania est, erano presenti gruppi di vari paesi come Estonia, Polonia, Cecoslovacchia, con i loro costumi, stili e tradizioni. La ripetizione, in luglio, della festa popolare ha visto un incremento oltre che dei risultati, anche dell’impegno di tutti noi e di alcuni soci sostenitori; questo ci ha portato alla decisione di ripetere anche l’anno venturo l’esperienza. E, a culminare questi fatti, la seconda uscita della nota informativa “SEMIBREVE”. Cinquemila copie distribuite a mano, casa per casa, perché tutti, anche quelli che non si sono tesserati, vengano informati delle iniziative e delle possibilità che la nostra associazione propone. Questo vuole anche essere un invito a tesserarsi perché, oltre ad avere qualche agevolazione economica, vi tiene informati “in tempo reale” sulle iniziative e vi dà la possibilità di parteciparvi ricevendo periodicamente delle lettere di aggiornamento. Infine vi invitiamo a leggere queste note e non buttarle subito, anche se non volete tesserarvi. Questo “SEMIBREVE” descrive fatti e persone che siamo sicuri che conoscerete anche voi. Nella nostra banda ci sono tanti giovani e meno giovani di Darfo B.T. (in tutto circa 80 persone) qualcuno lo conoscerete anche voi, scoprirete cosa fanno e come occupano un po’ del loro tempo libero, leggendo queste note non renderete vano il loro impegno.

II Consiglio Direttivo

02 Nuove leve parlano

Era già da parecchio tempo che ero entrato a far parte del giro della banda giovanile. Suono il clarinetto da due anni, ma solo ora ho cominciato le prime prove con la banda cittadina. Ho cominciato ad interessarmi alla banda quasi per caso: il mio vicino di casa un giorno di qualche anno fa, mi chiese se volevo andare con lui al corso di orientamento musicale, gratuito, al conventone. Io, sulle prime, ero rimasto titubante: avevo già altri impegni e poco tempo libero. Poi però lui mi convinse ed un mercoledì andammo, accompagnati da mio padre, al conventone appunto. Per il primo anno e mezzo abbiamo studiato soIfeggio, che ci veniva insegnato da Doriana, ed imparato il flauto dolce dal maestro Vittorio Alberti. Un giorno egli ci chiese che strumento avremmo voluto suonare: io ero incerto e scelsi lo strumento scelto dal mio amico, il clarinetto. Era a giugno prima delle vacanze estive. Quando queste furono trascorse bisognava tornare alla banda ed io ci tomai, mentre il mio amico no. Arrivato lì mi venne dato il bocchino del clarinetto e cominciai a suonare. Dopo un po’ di lezioni ricevetti il resto dello strumento. I miei successivi passi furono l’ingresso nella banda giovanile e l’acquisto di uno strumento mio. Il primo concerto con la banda giovanile lo ricordo ancora molto bene: era il concerto augurale di Natale 1993 aI S.Filippo di Darfo. Suonammo neIl’intervallo della Banda Cittadina e fu una grande emozione quando si aprì il sipario. E adesso eccomi qui, pronto o quasi, ad esordire nella banda cittadina. Pochi giorni fa mi è stata consegnata la divisa e, arrivato a casa non stavo nella pelle per provarla. La prima volta che sono venuto alle prove della banda cittadina mi sono trovato assieme ad un gruppo di persone più numeroso di quando suonavo nella banda giovanile. Ora sono l’unico clarinetto maschio che è entrato nella banda tra tutti quelli che facevano il corso di solfeggio con me. Sono molto contento di essere entrato in una banda più che centenaria che ha anche molti contatti con bande estere.

Enrico Colombo

 

03 Banda: volontariato e solidarietà

Quando si parla di volontariato viene spontaneo pensare a tutta quella gente che dedica gratuitamente parte del suo tempo alla cura, all’aiuto o comunque al sollievo delle pene che persone particolarmente sfortunate devono sopportare. Che siano queste vicine o lontane, poco importa. Il mondo è pieno di persone che hanno bisogno d’aiuto. Ne sa qualcosa Diego Ducoli, nostro ex segretario, e lo spiega benissimo nell’articolo da lui scritto proprio su queste pagine. E lui stesso, prima di partire per l’America del Sud, lo spiegava anche a noi della banda e a tutti i nostri amici con un bel capitolo che compare sul libro “LA BANDA - un secolo di musica - storia - cultura nella città di Darfo BoarioTerme” scritto per il centenario della nostra associazione. Sarebbe troppo lungo riportarlo qui interamente ma proveremo a riassumere il contenuto essenziale. Il concetto di base su cui si fonda l’intero scritto di Diego è il valore della "solidarietà" La solidarietà non ha una gerarchia di intervento; non c’è qualcuno che viene prima e qualcuno che viene dopo. Non c’è chi ne ha bisogno e chi non ne ha bisogno, “Solidarietà” è un valore assoluto che ogni individuo deve coltivare in sé. L’uomo, vivendo in comunità sociali, ha da millenni sviluppato il concetto e il valore positivo per la collettività, della solidarietà. Le religioni più importanti danno a questo valore, al pari delle dottrine puramente sociali che pongono l’uomo al vertice della considerazione, un’importanza straordinaria. Qualsiasi sia la motivazione personale che spinge alcuni di noi ad interessarsi del prossimo, vale il concetto che non può essere ignorato questo importante aspetto umanitario. La banda, in quanto forma di aggregazione sociale, non può essere esente da questa regola. E siccome è una forma, almeno in questi ultimi anni, di aggregazione sociale giovanile, la regola assume anche un valore educativo e costruttivo. I concerti per il Mato Grosso, le "Pastorelle" suonate nei ricoveri e all’ospedale la vigilia di Natale, i servizi gratis per le associazioni umanitarie, per i ragazzi orfani della Bandinha brasiliana, per i figli dei minatori inglesi (solo per citare i casi più recenti) sono esempi di questo impegno nella nostra associazione . Così scrive Diego alla fine del suo articolo... “Questi sono alcuni fra gli ideali fondamentali delle bande moderne e sono importanti soprattutto per il fatto che l’età media dei musicanti in questi anni va sempre più abbassandosi. E' giusto che l’ambiente della banda si presenti come ambiente educativo e formativo per i ragazzi.” Ecco il punto di incontro tra Banda e volontariato.

Ecco dove la banda con la musica, svolge anche la sua funzione sociale. La Banda non solo promuove e divulga la musica come arte ma, difende e insegna valori importanti come la solidarietà e l’amicizia. Non è così facile come potrebbe sembrare. Non sempre sono solo "rose e fiori". Occorre un impegno costante soprattutto di chi ha già ben chiaro in testa l’importanza di questo ruolo nell’organizzazione delle attività del gruppo; Molti possono aiutare; sia i genitori dei più giovani, collaborando con il consiglio direttivo, sia le autorità e l’amministrazione comunale nel dare una mano al sostentamento dell’associazione. L’impegno è grande. La posta in gioco lo è ancora di più: per il futuro occorrono generazioni che conoscano il valore antico delle parole solidarietà, amicizia, carità, tolleranza, sacrificio…… chissà che le cose domani non vadano in po' meglio.

Luigi Tagliabue

 

 

04 Cosa ne pensa il Presidente

Da 16 anni sono presidente della Banda Cittadina di Darfo B.T. e riconosco di sentirmi particolarmente orgoglioso di far parte di questo sodalizio, che attualmente conta più di settanta elementi, nella quasi totalità giovani e giovanissimi, e circa 200 soci sostenitori, che sono importanti per la sua esistenza.
Rivolgo a loro il mio più sentito ringraziamento perché è anche grazie al loro concreto apporto, che l’associazione potrà continuare nella sua attività ormai più che secolare e migliorare le sue doti musicali. Infatti in questi ultimi anni la Banda Cittadina ha fatto passi da gigante, grazie soprattutto al maestro Vittorio Alberti, che con tanta passione e competenza ha preparato tanti giovani che oggi costituiscono l’ossatura della banda stessa.
Questi giovani, nel corso degli ultimi anni, hanno gradualmente sostituito gli anziani musicanti e lo hanno fatto degnamente e con molto entusiasmo.
In questo ultimo periodo si sono registrati alcuni fatti molto importanti che sono entrati di diritto nella gloriosa storia della banda.
In primo consiste nel gemellaggio, risalente al 1991, con il corpo musicale di Herrenberg, nelle vicinanze di Stoccarda.
Quest’anno la nostra banda ha partecipato su invito ad un raduno internazionale nell’ex Germania dell’ Est nella città di Schlema nella bassa Sassonia, dove io ebbi sventura di trascorrere dal 1943 al 1945, un triste periodo quale prigioniero di guerra. Questa volta, è il caso di dirlo, sono stato trattato molto meglio di cinquant’anni fa, infatti a tutti noi è stata riservata un’accoglienza meravigliosa. Un’insegnate di musica del luogo si è dichiarata particolarmente colpita dal modo diverso di fare musica da parte del nostre sodalizio musicale che, contrariamente alle bande tedesche, non predilige le marce ed i ritmi militari. Tutti i cittadini di questa lontana località hanno apprezzato la musica del maestro Alberti e dei nostri validi ragazzi. Un motivo in più perché la nostra banda cittadina continui a vivere, magari con meno problemi economici.

Giovanni Chini

 

05 I giovani e la Banda

Nei giorni 23-24-25 settembre la Banda, su invito del corpo musicale di Schlema, ha trascorso un fantastico fine settimana in Germania dedicato principalmente alla musica e ad uno scambio culturale internazionale. Alla manifestazione hanno partecipato diversi gruppi bandistici provenienti da tutta l’Europa che hanno portato il loro folklore e la loro musica. Siamo sicuri tuttavia che della gita e di come si è svolta ne avrà parlato meglio qualcun altro; vorremmo descrivere invece come abbiamo avuto la splendida opportunità di trascorrere tre giorni insieme. L’eccezionalità di questa "trasferta" non è stato solo l’aspetto musicale (senza dubbio di notevole interesse) ma è stata la voglia di stare insieme dei ragazzi e degli adulti, la voglia di mischiarsi con gente completamente sconosciuta e fare amicizia. Già il viaggio, che poteva apparire lungo e faticoso, si è dimostrato, grazie alla simpatia di tutti i partecipanti, una buona occasione per divertirsi e per conoscersi meglio. L’impatto caloroso con cui i nostri amici ci hanno accolto ci ha fatto subito capire che eravamo i benvenuti. In poco tempo abbiamo socializzato con i musicanti dell’Estonia e degli altri gruppi musicali in intervenuti, coi quali abbiamo trascorso magnifiche serate in compagnia. Vi assicuriamo che un’esperienza così arricchente non ci è mai capitata: vedere tutta la Banda (giovani e meono) insieme agli estoni, ai tedeschi a ballare, cantare squarcia gola superando le barriere della lingua, vedere il pubblico entusiasta del nostro concerto salire in piedi sui tavoli per applaudirci (così usano fare durante quelle ,feste popolari quando l’entusiasmo è grande) e vedere la Banda dell 'Estonia insistere per suonare un famoso brano di Verdi insieme a noi, nonostante le difficoltà di un palco piccolissimo, parture, leggii e sedie insufficienti per due bande, vi assicuriamo che è stata un’esperienza assolutamente fuori dal normale ed indimenticabile! Estoni, tedeschi, polacchi, italiani tutti legati dalla musica: anche e soprattutto questo è la Banda!

 

 

06 Il Maestro spiega: recupero storico

Da alcuni anni mi sono proposto di recuperare parte del repertorio delle bande di fine '800 inizio '900 soprattutto per quel che riguarda le composizioni originali. Meno interessante e forse inutile sarebbe il recupero delle tantissime trascrizioni di brani d’opera che, in quel periodo (in assenza dei mezzi di diffusione di musica), sono stati certamente utili, anche se non sempre la qualità delle esecuzioni era alta. Negli scorsi anni ho "recuperato" vari brani come quando, nel 1988 per i concerti del centenario, sono stati eseguiti i brani "Liberty" del Maestro brenese Salvetti, la marcia "Darfo" del Maestro Scalmana e della "Mezzanotte" del M. Carlini. Altri brani "storici" sono stati "La sagra del Villaggio" di Sartori dove lo strumento solista sono state le campane tubolari e “L’antica piva di Natale" di Bossi, brano d’apertura del concerto augurale 1993, che ho cercato e rielaborato sollecitato da Enrico Abondio, il quale ne conosceva l’esistenza grazie ai racconti di alcune persone anziane di Darfo. Anche quest’anno ho deciso di introdurre un brano originale "La festa del villaggio" di Chibarro, un brano descrittivo e accattivante pieno di sorprese. La prima fase, a volte la più difficoltosa, e la ricerca delle partiture nei vari archivi delle bande o, come nel caso di quest’anno nell’archivio personale dell’amico Marino Anesa che, oltre a d’aver scritto vari libri sulle bande e suI canto popolare, ha recentemente pubblicato un "Dizionario" della musica Italiana per banda dal 1800 al 1945. Dopo un’accurata analisi si passa alla seconda fase che è quella di adattare l’organico esistente a quello attuale cosa non sempre facile perché la banda ha subito negli anni molte trasformazioni. Ad esempio nell’organico moderno sono sempre presenti saxofoni, che fino a 50 anni fa erano raramente utilizzati, per non parlare delle percussioni che oggi sono il "cuore" della moderna banda e che invece fino alla metà del nostro secolo si limitano ai soliti cassa , piatti e tamburello. Se da un lato c’è il problema dell'abbondanza da un altro bisogna sostituire quegli strumenti che nelle bande sono andati in disuso come le trombe in Mib, le trombe basse in Sib e le cornette. Altro problema è la sostituzione dei flicorni soprani che nelle partiture vecchie vengono impiegati molte volte con i clarinetti mentre nella moderna "Symphonic Band" vengono impiegati solo con parti solistiche. Naturalmente quando mi accingo a rielaborare queste partiture cerco sempre di non stravolgerne l’originale significato.
 

Vittorio Alberti

 

 

07 Impressioni dei neo-Consiglieri

La funzione principale del Consiglio Direttivo della nostra associazione è certamente quella di rappresentare ogni musicante nei vari momenti ed organizzare tutte le attività riguardanti la vita di tale associazione. Per questi motivi è essenziale, a nostro parere, che i consiglieri siano musicanti prima di tutto e quindi conoscano l’ambiente della banda. Fino a circa trent’anni fa il consiglio era composto unicamente da persone esterne; col passare degli anni si è lottato per ottenere innanzitutto un consiglio composto da membri interni (tranne il Presidente, com’è del resto tuttora) ed in seguito si è riusciti a coinvolgere donne e giovani. E’ cosichè nel 1986 si vede per la prima volta fra i consiglieri una ragazza e quattro anni dopo, nel 1990, due giovani (e per di più minorenni). All’inizio del 1994 è stato eletto un nuovo consiglio (essendo scaduto il mandato del precedente) che resterà in carica per quattro anni. E’ costituito da sette elementi (uno per ogni otto musicanti più il rappresentante dei soci ed il Presidente. Di quei sette, quatto sono uomini e tre donne ed il più "anziano" (se si escludono il Presidente ed il rappresentante dei soci ha 29 anni. Forse può spaventare l’idea che dei ragazzi così giovani debbano gestire gli affari interni ed esterni della banda, rappresentare tutti i musicanti in ogni occasione e dar loro il buon esempio sempre. Effettivamente questa idea ha spaventato anche noi consiglieri, soprattutto noi nuovi (alcuni erano già presenti nel consiglio precedente). Nonostante questi timori, però, ci siamo impegnati a rispettare gli appuntamenti lasciati in eredità dal consiglio precedente (per esempio il gemellaggio con la Stadtkapelle di Herrenberg e la II^ festa popolare) ed organizzarli nel miglior modo possibile. Sicuramente nel corso di questo primo anno ci saranno state delle mancanze da parte nostra ma probabilmente questo è anche abbastanza naturale considerando la nostra poca esperienza. Il passaggio da semplice musicante a musicante-consigliere comporta molti cambiamenti e questi non consistono solo nell’avere le chiavi della sede o a dover fare un consiglio quasi ogni settimana (anche se già questo non è poco), ma anche nel dover assumersi una maggior responsabilità nei confronti dell’associazione . Più o meno tutti anche prima ci siamo sempre dati da fare per la banda e proprio per questo motivo ci sembrava uno sbocco naturale entrare a far parte del consiglio, ma ben presto ci siamo resi conto che non è più la stessa cosa. Comunque continuiamo a confidare nell’appoggio di chi ha più esperienza di noi sicuri, del fatto che la voglia di lavorare è tanta da parte di tutti non solo dalla nostra.

I nuovi Consiglieri

 

08 Una Banda al femminile

Quando, nell’ormai lontano 1970, la flautista Delia Domestici entrò nella Banda di Darfo, lo scandalo, nel nostro comune e in tutta la valle, fu grande. Pure il parroco di allora criticò in un’omelia quell’unica presenza femminile in un ambiente prettamente di uomini e il padre della musicante dovette addirittura darsi alle percussioni per poter entrare nell’organico e mettere quindi a tacere le troppe malelingue sparse per tutta Darfo. Oggi le cose sono cambiate . E questo grazie all’impegno dei maestri, dei vari consigli direttivi e dei musicanti, durante tutti questi anni. La nostra è infatti oggi una banda "anomala" dove le ragazze sono, ormai, la maggioranza. Partecipano, decidono, suonano ogni genere di strumento, dalla batteria al trombone al clarinetto. Quando veniamo chiamati a qualche raduno oppure diamo concerti fuori dal nostro territorio, siamo in genere guardati con sospetto ed ammirazione: quante donne, e tutte giovani! Potete poi immaginare lo stupore della fanfara svizzera "Concordia", con cui abbiamo avuto un gemellaggio nel mese di maggio, un complesso in cui fino a qualche anno fa non era neppure contemplata la presenza femminile e in cui una donna ha suonato per la prima volta l’anno scorso: la figlia del direttore. Noi tutte siamo oggi felici di poter, con le nostre forze, aiutare a progredire questa associazione, tanto importante; ma soprattutto siamo soddisfatte di vivere in un ambiente dove la parità non è un obbiettivo da raggiungere ma una splendida realtà. E se vi sembra poco!

Paola Bianca Galli

 

09 Ci scrive Diego dal Perù

Carissimi amici, simpatizzanti, soci della banda cittadina di Darfo Boario T.; Pochi giorni fa mi è giunta qui in Perù la lettera di un amico musicante, e con la proposta di scrivere un articolo per "SEMIBREVE"; benché lo scrivere non sia ancora divenuto il mio forte; accetto volentieri almeno di provarci per due motivi: per primo è l’occasione di dire ancora una volta il mio grazie agli amici della banda, con i quali ho condiviso più di dieci anni di musica, lavoro, progetti, preoccupazioni, avventure, allegrie.....
Nonostante da quattro anni sia lontano (ma solo fisicamente!) dall’associazione, gli amici musicanti continuano a restarmi vicino ed essermi di sprono con i loro scritti e di aiuto e con la loro beneficenza.
Inoltre, ed è un immenso piacere, mi tengono informatissimo sulla vita della banda, dal più comune servizio al più importante concerto…… e oltre frontiera, in questi ultimi anni.
Così, se mai e poi mai potrà venire in me il ricordo di ciascuno di loro e dei bellissimi momenti vissuti insieme alle prove, ai servizi, ai concerti……. e alle passeggiate su per i monti, sapendo dei continui successi cresce anche in me l’orgoglio di appartenere (anche se purtroppo ora in forma poco attiva) alla Banda Cittadina dl Darfo Boario T..
Il secondo motivo è il forte desiderio di parlare di questa nostra realtà, di questa nostra gente, alla ricerca di chi ci aiuta a voler bene sempre di più a questi poveri.
Quando ho lasciato la banda, nel 1990, sono partito per Retiro, in Brasile: una missione delI’Operazione Mato Grosso dove già da 5 anni stava lavorando Pierfranco Rota (anch’egli di Darfo). Sono stati 2 anni di vita estremamente semplici in questa comunità sperduta nel “Mato”, sulle rive del fiume Tocantins, nell’omonimo stato.
Gente semplice, buona, molto aperta, socievole, laboriosa. Un popolo senza più radici: discendenti dagli schiavi africani la loro è tutta una storia di fuga, fin dal 1600. Fuga dalla schiavitù prima, dai grandi proprietari terrieri poi, dai moderni imbroglioni ora. Ancora non hanno una loro terra, un vero paese, e questa loro precarietà si rispecchia in tutta la loro vita: dal non sapere se le piogge saranno favorevoli e li raccolto soddisferà almeno il fabbisogno di un anno, al non sapere cosa potranno fare se qualche malattia grave colpirà uno dei loro figli, la mucca o il maiale ......
Dal non sapere cosa mangeranno domani, al non poter neppure immaginare il futuro dei loro figli…
E loro esprimono questa incertezza non usando il verbo al condizionale (dove comunque il soggetto siamo noi!) bensì anteponendo “se Dio vorrà”…”Dio sa”... “con fede in Dio”….. ad ogni affermazione.
Dopo aver vissuto 2 anni con questa gente, e un periodo in Italia, sono stato chiamato in Perù, a San Luis e poi a Chacas, la parrocchia di Don Ugo Decensi, il padre dell’Operazione Mato Grosso. Sono proprio qui, dove si ergono altissime le vette della Cordillera Blanca, fra le quali regna il Huascaran con i suoi 6650 metri, dove l’anno scorso persero la vita Battistino Bonali e Gian Domenico Ducoli mentre ne affrontavano la tremenda parete Nord.
E su questo sfondo da paradiso una realtà di di estrema povertà: i “campesinos” sono indigeni, cioè da sempre vivono in queste terre, possiedono una loro cultura, loro dialetto (il Quechuo) e questo li rende un po’ più chiusi, più sospettosi verso i “gringos” (bianchi).... il rapporto e così un po’ più difficile.
Ma come si fa a non voler bene a questi uomini che vivono tutto il giorno nei campi, con queste zappe dal manico cortissimo che li costringono a stare ricurvi su terreni tanto scoscesi che non si riescono ad arare neppure con i buoi. Dall’alba al tramonto nei campi; masticando coca e calce per non sentire ne fame, ne freddo; né sete né dolore, né stanchezza… e così il corpo si distrugge, la mente si intorpidisce... e già a 30, 35 anni sono uomini finiti. E le donne e i bambini, seduti nel ciglio delle mulattiere o dei sentieri, anche al di sopra dei 4000 metri, da soli a curare il loro piccolo gregge di pecore o di porci. Fanno compagnia a se stessi suonando la “Quena”: un flauto in legno il cui suono è in perfetta armonia con questi paesaggi. Ore di cammino per raggiungere un centro abitato... giorni per raggiungere l’ospedale più vicino. Lunghe carovane di asini carichi di legna, patate, granoturco, sale….. e dei viveri italiani che il padre Ugo distribuisce ai suoi ormai 8000 oratoriani, sparsi in ogni angolo di queste profonde vallate, e che ogni domenica si radunano nelle varie parrocchie per cantare, giocare, ricevere il catechismo, partecipare alla S. Messa e mangiarsi un bel piatto di “sopa”!
Questa è la nostra realtà, descritta molto velocemente, e mi scuserete se malamente. Sono queste quattro cose che vi ho detto, più la speranza del paradiso che mi legano a queste terre, a questa gente, alla vita.
E’ stata per me una grazia scoprire questo cammino…. vorrei riuscire a contagiare tutti gli amici cari: chissà se riuscirò con quelli della banda, magari organizzandogli una "tourneé sudamericana" dipenderà anche da voi, soci benefattori! Concludo questo miserrimo prodotto di notti insonni con un caloroso augurio di un felice Natale e di un prosperoso anno nuovo anche a nome di tutti noi qui. Grazie di tutto.

Diego Ducoli

 

10 Una bella tradizione: Le Pastorelle

Tempo di Natale. Tempo di amore, serenità, panettoni, regali. Così è per la maggior parte della gente, non per tutti. Da qualche anno la Banda, riprendendo una tradizione vecchia di quasi cent'anni, ha deciso di formare il gruppo "pastorelle": i componenti se ne vanno in giro, vestiti con vecchi mantelli (recuperati grazie ad alcune famiglie che gelosamente li conservano come prezioso ricordo di propri cari), di pastrani e cappellacci di montagna, a portare un po' di allegria ai propri concittadini e soprattutto a chi magari, proprio il giorno e la notte della vigilia, si sente un po' solo: gli ospiti delle case di riposo, i ricoverati dell’ospedale. Tu scendi dalle stelle, Siam Pastori, Bianco Natal, e la solita “Giuna a caso" (Jingle bells) da noi così soprannominata per la sua frequente ripetizione, il repertorio è sempre quello; alla fine della serata il fiato è poco e la fatica e tanta; ma tutto è cancellato dagli applausi degli adulti e dal sorriso bambini.

E poi, in fondo, passare il Natale con i propri amici donando un po' di gioia alla gente è una cosa, ve lo assicuro, emozionante, malgrado il freddo, le chiavi degli strumenti bloccate dal gelo, i mantelli scomodi.
Gli aneddoti da raccontare sarebbero mille ma che interessa mettersi ad elencarli uno ad uno! Quello che è importante è solo il nostro entusiasmo nel divenire pastori per una sera e il calore dimostratoci, sempre dai nostri ascoltatori.
Il programma di questa vigilia natalizia:
nel primo pomeriggio faremo visita agli ospiti delle case di riposo di Darfo e Pianborno, ai pazienti del nuovo ospedale di Vallecamonica e ai concittadini di alcune frazioni del Comune. In serata, proseguiremo il programma completando il giro nei restanti paesi della cittadina. Il programma più dettagliato, completo di orari, potrete trovarlo affisso, fuori dalle chiese e, presso i vari oratori, qualche giorno prima.

Paola Bianca Galli

 

11 La parola all'economo

Nel primo numero del nostro giornalino, un anno fa, ci siamo lasciati con una domanda e cioè: tutte le iniziative da noi intraprese hanno riscosso in voi maggior interesse nei confronti della nostra associazione? A noi sembra proprio di poter dire di si; certo non si possono fare passi da gigante, ogni miglioramento costa tempo e fatica da parte di tutti, ma possiamo dire che se i soci tesserati di quest’anno sono pari a quelli del 1993, certo possiamo affermare che la gente che "parla" di noi è sempre in aumento; ne è stata un esempio significante la II^ Festa Popolare della Banda svoltasi 9/10 Luglio, che ha incrementato quasi del 50% gli incassi dello scorso anno. Se poi nel 1994 abbiamo svolto qualche servizio o concerto in meno, non certo per mancanza di voglia, ma come molti di voi sapranno, i due scambi musicali, il primo a Maggio con la Fanfara "La Concordia" e il secondo a Settembre con la "Stadtkapelle" di Herrenberg, ci hanno impegnato in maniera consistente per quanto riguarda l’organizzazione, dandoci però grandi soddisfazioni venendo gremito in entrambe le manifestazioni il salone Igea delle Terme di Boario. Dal lato prettamente economico dobbiamo dire che le nostre entrate anche quest’anno, sono costituite dalla raccolta dei fondi del tesseramento dei soci, dal contributo del comune, che ancora una volta possiamo ringraziare per lo sforzo profuso nei nostri confronti dal lavoro della festa popolare (alla seconda edizione), dai servizi, civili o religiosi che siano e dai concerti organizzati nel territorio e fuori. Queste entrate ammontano a diversi milioni di lire è vero, ma non lasciatevi tradire da questo pensando che la nostra associazione navighi nell'oro!! Le spese che una banda come la nostra deve sopportare sono enormi, e vanno dal mantenimento della divisa (l’80% dei musicanti sono ragazzi molto giovani e quindi di anno in anno sorgono problemi per l’adeguamento di questa) alla bolletta della SIP o al materiale di cancelleria, compresi la fotocopiatrice ed un computer, strumenti ormai indispensabili per l’organizzazione e l’archiviazione di tutti i nostri lavori. Da alcune centinaia di migliaia di lire per nuove partiture, atte ad un continuo miglioramento tecnico musicale, ad alcuni milioni di lire per l’acquisto di nuovi strumenti (sembrano sempre più preziosi gioielli dal costo che hanno!).

Importantissimo per noi, è il mantenimento di un adeguato parco strumenti per la dotazione dei ragazzi che entrano a far parte della nostra scuola; infatti, proprio per il costo elevato di questi, non si può caricare ai nuovi allievi la spesa dello strumento anche perché all’inizio non si è mai sicuri che sia una scelta definitiva. Vorrei altresì ricordare, che i nostri corsi, dall’insegnamento di base a quelli di perfezionamento strumentale, sono completamente gratuiti ed aperti a tutti i ragazzi dalla 4^ elementare in su, e di questo, lasciatecelo dire, ne siamo davvero orgogliosi. Infine, la spesa derivata dalla stampa di questo giornalino (la distribuzione avviene tramite il lavoro di tutti i nostri ragazzi), a noi sembra indispensabile proprio perché entrando in tutte le case, porta notizie che servono a dare anche a quelle persone che non ci conoscono, un’immagine giusta e concreta del lavoro svolto da tutti i componenti di un’associazione come la nostra. Ci auguriamo nuovamente che il nostro impegno serva a sensibilizzare sempre più gente alla realtà della banda per la soddisfazione del presidente, del maestro, del consiglio direttivo, ma soprattutto per la gratificazione di tutti i giovani musicanti, che dedicano molto del loro tempo alla musica con la "m" maiuscola.

Daniele Gabossi
 

12 Programmi 1995

Il Consiglio Direttivo ha deciso di utilizzare il 1995 come anno di "riposo". Questa scelta è dovuta al fatto che il 1994 è stato un anno ricco di lavori che hanno messo a dura prova il Consiglio appena nato ritrovatosi a portare a termine impegni presi dal precedente consiglio, ma a dura prova sano stati messi anche tutti i componenti della Banda e chi in quelle occasioni ci ha aiutato.
1995 dunque di "riposo" ma gli impegni non mancano:

PRIMO FINE SETTIMANA DI LUGLIO: III FESTA POPOLARE
Anche quest’anno vogliamo continuare la tradizione intrapresa due anni orsono dellE Festa Popolare della Banda Cittadina di Darfo.
Il Consiglio è rimasto molta contento della riuscita delle precedenti edizioni, quindi, perché non rifarla!! Sarà sicuramente l’impegno più gravoso del '95 ma con l’aiuto che già ci è stato offerto dai nostri amici e con quello che ci verrà offerto più avanti, si riuscirà ulteriormente a migliorare in tutto (servizio, organizzazioe etc.),riuscendo così ad avere un guadagno più cospicuo che, come sapete, verrà utilizzato per il sostentamento dei corsi di Orientamento Musicale organizzati dalla nostra associazione: l’iniziativa a cui teniamo di più e per questo il più oneroso per quello che riguarda le spese. Vi aspettiamo tutti, dunque, nel piazzale in via Quarteroni dietro l’Ex-convento.

GITA ANNUALE (data da definire)
Sono ormai due anni che la Banda non organizza una gita dedicata esclusivamente allo "svago", è vero che siamo stati in Germania ed in Svizzera ma queste gite erano sempre piene di impegno e di responsabilità da parte di tutti per la buona riuscita organizzativa e soprattutto musicale. Volendo lasciare in disparte i gemellaggi, quindi, quest’anno faremo una gita della durata di un giorno senza il vincolo della divisa e degli strumenti. Una giornata dedicata al divertimento, allo stare insieme e al conoscerci meglio. A questa gita saranno invitati tramite lettera tutti i soci 1995, e tutti coloro, anche non tesserati, che vorranno parteciparvi sono ben accetti, basta che si tengano informati tramite chi di loro conoscenza sia all’interno della banda o fra i soci.

CONCORSO DI BANDE
Il Consiglio ed il Maestro sono convinti, avendo già fatto esperienze in campo, che fare un concorso sarebbe una bellissima esperienza. Negli ultimi anni, non è stato possibile parteciparvi in quanto altri impegni ce lo hanno impedito. Il concorso è uno stimolo a migliorarsi ulteriormente per far bella figura di fronte alle altre bande, ma serve anche e soprattutto per conoscere altri complessi e instaurare rapporti con questi.

ALTRI IMPEGNI IN BREVE:

CONCERTI ESTIVI SUL TERRITORIO
FESTA DI S.CECILIA (Novembre)
STESURA STAMPA E DISTRIBUZIONE GIORNALINO (NOV. - DIC.)
CONCERTO AUGURALE (ULTIMI GG. DI DICEMBRE)
OLTRE NATURALMENTE I SOLITI SERVIZI CIVILI E RELIGIOSI

 

13 Rassegna stampa: "Hanno detto di noi"

Da “Brescia Musica” N. 42 giugno 1994

A BOARIO E BRESCIA IL “SOUND ELVETICO”

“Abbiamo conosciuto questo gruppo definito da alcuni Fanfara da altri Brass Band lo scorso anno a Kerkrade, in Olanda, nel corso della dodicesima edizione del Concorso mondiale per Bande. Protagonista di un concerto serale, lasciò una ottima impressione, almeno a noi italiani, poco avvezzi al sound molto speciale e caratteristico delle Brass Bands.
L’abbiamo ritrovata in tounée a Boario Terme e a Brescia, gemellata con il Corpo Musicale cittadino di Darfo diretto dal M. Vittorio Alberti, e ci siamo beati di oltre 4 ore di musica (due concerti) eseguita da circa quaranta strumentisti.”
“Tutto il complesso risponde in maniera esaltante alle sollecitazioni del maestro Géo Pier Moren, un nome di grande garanzia nel settore delle Brass Band, essendo il titolare della bacchetta del complesso intitolato “13 Etoiles”, plurivincitore di concorsi internazionali”.
“Un concerto degno di essere ricordato ancora per molto tempo, almeno da noi”.
 
 

Da il “Giomale di Brescia” dell’11 ottobre 1994

I SUONATORI DI DARFO CONSOLI DA WAGNER

“La Banda cittadina locale si fa onore in Germania. Invitata ad Aue alla Sommerfest, suona brani di musica italiana e riscuote dal numeroso pubblico presente simpatia e apprezzamento. E tutto nella terra di Wagner. Parecchie sono state le formazioni intervenute alla rassegna. Hanno favorevolmente impressionato per le capacità esecutive alcuni complessi provenienti dalla Polonia, dall’Estonia e dalla Cecoslovacchia. Non sono mancati i gruppi folcloristici, che hanno riprodotto motivi propri delle loro regioni. Le varie bande si sono esibite in rotazione, su due palchi allestiti sotto una grande tenda. Come si diceva, la banda cittadina di Darfo Boario Terme, diretta dal M. Vittorio Alberti, si è segnalata per la scelta intelligente e l’esecuzione ben orchestrata di musiche di autori italiani. Un brano di Verdi è stato eseguito addirittura con un altro complesso bandistico, che a tutti i costi ha voluto suonarlo "all’italiana". La partecipazione alla Sommerfest è stata l’occasione per stringere amicizie e conoscenze con i musicanti stranieri. I dirigenti della banda estone hanno invitato i camuni a recarsi da loro per la manifestazione concertistica del prossimo 21 maggio. Affinità d’interessi, dunque, simpatia e desiderio di collaborazione, forse in vista un gemellaggio d’arte con scambio di visite a domicilio. L’esperienza vissuta in Germania è stata positivamente considerata dai componenti della Banda cittadina di Darfo. Ci ha permesso, dicono, di confrontarci con altri generi musicali e ci ha offerto la possibilità di approfondire le nostre conoscenze. Ottima l’ospitalità degli amici tedeschi. Ora l’appuntamento è per l’Estonia, forse ci sarà”.
 

Da giornali tedeschi della zona di Schlema (Aue)

“MUSICA VIVA” A SCHLEMA (AUE) UNDICI ORCHESTRE IN GARA MUSICALE

La terza festa Bandistica inizia domani a Schlema. Dopo un’altra esibizione dell’orchestra di Tartu, alle ore 18.30 l’ensamble Banda Cittadina di Darfo Boario Terme, porta note italiane a Schlema.
……… Ancora sul palco N.1, come uno speciale tocco di colore, nel girotondo musicale, l'orchestra a fiato Italiana......
.....Durante lo svolgimento del programma musicale non ci sono state pause, perché di seguito l'orchestra italiana, proveniente dalle vicinanze di Brescia, in alternanza con i musicanti di Tartu, richiedevano l’attenzione dell’occhio e dell’orecchio del pubblico
.....I musicanti estoni sono stati congedati con un caloroso applauso. Questi hanno fatto spazio agli ospiti dall’Italia, l’orchestra a fiato Banda Cittadina di Darfo B.T.. Il direttore d'orchestra Professor Vittorio Alberti può gioire, dato che anche nella sua ensamble il predominio è dei giovani.

Giovane e moderna è la loro musica, non adatta al tema della musica dei minatori, cosa però che non ha affatto danneggiato il piacere musicale.....
.... e la banda Cittadina di Darfo B.T. dall’Italia, ha dato grande valore alla musica classica e moderna per orchestre a fiato. Una particolarità che è stata accolta molto positivamente da un pubblico viziato dalla musica a ritmo di polka.

DALLA LETTERA DI RINGRAZIAMENTO PER IL SERVIZIO A SCHLEMA

Gentili Musicanti, i soci della "Banda" di Schlema, vi vogliono esprimere un grande ringraziamento, per la vostra eminente prestazione musicale, durante la nostra terza Festa lnternazionale della Musica a Schlema. Una gran parte del merito per il completo successo di questa festa è vostro. Ci rallegriamo per una prossima collaborazione. Per il Consiglio Direttivo Stefan Richter.

 

a cura di Guerrino Alberti

 

14 S.Cecilia: ovvero cronaca di una sera di festa

Il 22 novembre di ogni anno ricorre la festa di S. Cecilia patrona della musica. Questa ricorrenza sembra accomunare tutti coloro che fanno musica, sia pur nelle forme e a livelli differenti. Sono infatti numerosi i complessi bandistici, i cori parrocchiali , i gruppi d’ottoni, d’archi e di legni presenti in realtà anche periferiche, come può essere la nostra valle. E’ doveroso sottolineare come quest’arte, definita da molti la piùnobile, sia così amata e sentita da folti gruppi di persone dalle svariate abitudini. Non dimentichiamo poi che l’Italia è la culla della musica classica, quella musica che ha invaso il mondo! Proprio per questo noi italiani siamo custodi di una grande tradizione, da difendere e mantenere nel tempo per le generazioni future. Come tradizione vuole, anche noi della Banda abbiamo onorato la nostra protettrice prima con una S.Messa celebrata nel Santuario Madonna degli Alpini in Boario e poi con una cena alla quale non sono voluti mancare genitori, amici, soci e il sindaco della nostra città. E' stata una serata semplice e serena che per molti di noi si è protratta sino a tarda notte con canti, balli e squarci di brani popolari improvvisati con gli strumenti. Nel corso della serata non è mancato l’elemento ufficiale, infatti il consigliere "anziano" Daniele Gabossi ha provveduto a fornire il resoconto dell’attività svolta durante ll’anno che sta per finire. Hanno fatto gli onori di casa il presidente Chini Cav. Giovanni, il Maestro Vittorio Alberti, l’amico Albrici Com. Abramo e infine ha preso la parola il neo eletto sindaco Ing. Luigi Pelamatti. Le autorità presenti hanno ringraziato e incoraggiato i membri della banda per l’attivita svolta e per le molteplici iniziative che ogni anno vengono intraprese. Così è stata degnamente ricordata S.Cecilia.

Vela Luciano

 

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