Semibreve 2009

01 Impressioni del nuovo Presidente

Dopo circa un anno di presidenza vorrei trarre  una sintesi del cammino percorso dall’associazione e degli obiettivi in programma per l’anno che verrà. Quindi, mentre Natale e  l’annuale Concerto Augurale sono alle porte, mi volto ad osservare i passi fatti insieme a musicanti e non in questi mesi.

Le iniziative sono state tante, così come le emozioni: all’emozione dei concerti e dei sempre graditi applausi, si sono infatti sommate l’allegria degli scambi (nazionali ed internazionali) con altre associazioni musicali, e la soddisfazione d’una continua crescita “musicale e culturale” della banda stessa.

In occasione dei gemellaggi abbiamo potuto condividere, con le bande ospiti, le bellezze del nostro territorio: il fascino di siti archeologici e medioevali in fusione alla bontà di cibi e vini tipici, il tutto condito con un pizzico di relax al lago o completamente immersi nella natura. E’ positivo notare come ogni iniziativa sia stata gradita agli ospiti, permettendo loro d’apprezzare il nostro fazzoletto di valle alpina, e come in simultanea abbia permesso a noi bandisti di rivalutare la fortuna di viverci.

A tutto ciò si sommano le mie sensazioni personali d’esser membro attivo della banda: il mondo bandistico s’è infatti svelato esser una fitta rete d’impegni, persone, riunioni, preoccupazioni e dubbi che in passato ignoravo, in quanto nascoste dietro le quinte dello “spettacolo”. Vorrei poter descrivervi l’amore e la passione con cui molti membri della banda operano in silenzio da anni, affrontando col sorriso ogni impegno ed imprevisto, per poi condividere con tutti piccoli e grandi successi, piccole e grandi soddisfazioni.

A fronte di tanti impegni tutti danno il massimo per essere presenti ed attivi, pur non perdendo mai l’entusiasmo; in tale contesto la Banda risulta essere un microcosmo basato sul confronto, la discussione e la collaborazione di ogni persona, anche quella dei più piccoli è importante per la crescita del gruppo bandistico.

Concludo ringraziando l’amministrazione comunale, che per noi ha sempre un occhio di riguardo, i privati che ci sponsorizzano, le famiglie che ci sostengono,  tutti i musicisti della banda “grande” e “giovanile” ed i ragazzi che da poco hanno intrapreso i corsi musicali.

In particolare sono riconoscente ai Maestri ed al Consiglio uscente, che con molta pazienza mi hanno guidato nei primi passi del mio mandato.

 

Dunque, Buone Feste ed un augurio particolare per tutto il 2010, che possa trascorrere in  pace e serenità.               

 

IL PRESIDENTE
Claudio Soardi

 

02 Come siete arrivati qui?

Questa frase, apparentemente incomprensibile, l’ho sentita da un ascoltatore del pubblico durante un concerto. La persona che l’aveva detta intendeva chiedere come fossimo giunti a tanto, cioè come la banda abbia raggiunto un buon livello musicale, come ci siano tanti giovani, come siamo presenti in tante manifestazioni. Le interrogazioni potrebbero andare avanti ancora per molto.

In questi ultimi anni la nostra banda non ha avuto un attimo di respiro: gemellaggi, concerti, concorsi, manifestazioni religiose  e popolari, ricorrenze civili, raduni bandistici nel comune, in valle e all’estero. Non siamo sempre stati i migliori, ma ci siamo sempre fatti onore tenendo alta la nostra bandiera, rappresentando il nostro paese con spiccato orgoglio.

Sembra incredibile ma, considerando che fra manifestazioni, concerti, servizi, ecc… negli ultimi venti anni gli impegni sono stati più di 400, mentre le prove e i corsi di perfezionamento sono stati 960, se volessimo fare un calcolo approssimativo di ore che ogni musicante ha dedicato alla banda, ci si aggirerebbe intorno a 10.880, ora più ora meno .

COME SIAMO ARRIVATI QUI ?????

GRANDE IMPEGNO, PASSIONE,  e voglia di aggregazione per un pugno di gloria.

Diceva uno scrittore: “Chi fa uso di droghe finisce come le falene, attratte dalla fiamma della candela”: i ragazzi della banda amano la musica e volano sempre più in alto delle falene.

Leggete il libro, che troverete al concerto Augurale, sui primi 150 anni della Banda: è una curiosa cronistoria di eventi e momenti significativi che ci hanno portati fino qui...

 

 

ALFIERE E VICE PRESIDENTE
Egidio Pennati

 

 

03 Tempo di Esami per il Consiglio Direttivo: Promosso o bocciato?

Balzarini Giacomo, Fiorini Lorenzo, Moreschi Remo, Pedersoli Emanuela, Pennati Egidio, Pezzotti Roberto, Pina Armida, Raineri Davide: questi i nomi dei membri che compongono attualmente il Consiglio Direttivo della Banda Cittadina di Darfo Boario Terme.

L’incarico prevede la gestione dell’associazione sotto vari aspetti: l’organizzazione delle numerose iniziative (musicali – sociali – ludico ricreative), i rapporti con gli enti pubblici – privati e con i soci sostenitori, il coordinamento dei corsi di orientamento musicale  e, più “semplicemente”, la gestione della sede nonché dei musicanti.

Il mandato dura quattro anni - oseremmo dire “quattro lunghi anni” - durante i quali si attraversano varie fasi: la prima caratterizzata dall’entusiasmo dettato dalla volontà di introdurre nuove idee nell’associazione, seguita da un periodo di “rodaggio” in cui si cerca di capire come meglio organizzare il lavoro (a volte facendo anche qualche clamorosa gaffe). Nel periodo centrale dell’incarico i sogni iniziali si scontrano con la dura realtà quotidiana e si capisce a proprie spese che purtroppo non tutto è realizzabile con la facilità inizialmente immaginata e che la gestione “ordinaria” della banda assorbe gran parte del tempo che ognuno può dedicare. Ed ecco che entra in gioco l’affiatamento raggiunto con i propri colleghi consiglieri che, nonostante le ovvie difficoltà, è indispensabile per portare a termine le iniziative pianificate. Il tanto atteso termine del quadriennio che ci apprestiamo a raggiungere, viste le elezioni in programma per l’inizio del prossimo anno, rappresenta la fase finale in cui si fa un bilancio del proprio operato.

Ciò che ci rende più orgogliosi è sicuramente l’essere riusciti a trovare un degno sostituto al Cav. Giovanni Chini, il quale ha presieduto la Banda Cittadina di Darfo ininterrottamente per ben trent’anni e che da tempo chiedeva l’innegabile diritto di potersi ritirare dalla carica. A febbraio 2009, infatti, è stato eletto un nuovo presidente: Claudio Soardi.

Inoltre da anni a livello musicale si sentiva la necessità di mettersi in gioco e di partecipare ad un concorso: l’occasione si è presentata con il Concorso Bandistico Internazionale del Friuli Venezia Giulia, tenutosi a giugno dello scorso anno a Bertiolo (UD) in cui siamo stati nuovamente confermati tra le bande di prima categoria

Avendo come obiettivo la crescita culturale del nostro complesso, si è inoltre puntato molto sullo scambio con altre realtà musicali simili alla nostra presenti non solo in Vallecamonica, ma anche nel resto d’Italia e all’estero.

Tra i gruppi ospitati in questi anni ricordiamo gli amici di Iseo, Bienno, Pisogne, Angolo Terme, Capo di Ponte, Breno, Esine, Pezzo, Caravaggio (Bg), Casazza (Bg), Segromigno Monte (Lu), Levigliani (Lu), Staffolo (An) e non si può  dimenticare la simpatia dimostrata dai colleghi di Meerveldhoven (Olanda) grazie ai quali si è riusciti a dare l’impronta musicale desiderata alla nostra Festa Popolare, giunta quest’anno alla XVII Edizione. Infine, stuzzicato da qualche musicante particolarmente energico, il Consiglio ha incaricato alcuni di essi di realizzare un sito internet che ha da poco raggiunto l’inaspettato numero di 100.000 visitatori.

Parrebbe sin d’ora un bilancio positivo ma dovevamo pur lasciare qualche cosa da fare a coloro che ci sostituiranno…! Potremmo sicuramente essere rimproverati di non essere riusciti ad ottenere la totale partecipazione dei musicanti alle numerose iniziative proposte in questi anni. Vero è che, trattandosi di un gruppo anagraficamente poco omogeneo (al suo interno vi sono infatti componenti giovanissimi ed altri che, a suon di concerti, hanno i capelli ormai bianchi..) non è sempre facile riuscire ad armonizzare le aspettative di tutti coloro che lo compongono. Inoltre, uno dei sogni con i quali abbiamo iniziato questa bellissima esperienza era di riuscire a riorganizzare in modo funzionale i locali della nostra sede. Tale progetto è stato realizzato solo parzialmente con l’inizio di alcuni lavori grazie anche alla collaborazione del “comitato sede” appositamente costituito.

A livello personale possiamo dire che quella di consigliere è indubbiamente un’esperienza che ci ha permesso di crescere e che ognuno di noi avrà modo di sfruttare a livello umano. Sono stati anni di intenso impegno ma d’altro canto non si può negare di aver avuto anche tante soddisfazioni: quando un evento che ha richiesto sforzi organizzativi si conclude con successo ci si sente orgogliosi e si scordano le serate passate a discutere per raggiungere un comune accordo. Naturalmente a volte si è soggetti anche a qualche osservazione che smorza un po’ l’entusiasmo, ma si cerca di proseguire secondo gli obiettivi prefissati.

E’ impensabile congedarci senza ringraziare l’Amministrazione Comunale con la quale abbiamo proficuamente collaborato in questi anni, i soci, gli sponsor e tutti coloro che ci hanno sempre sostenuto, il nuovo Presidente a cui va il nostro miglior augurio nella prosecuzione del suo mandato, il Maestro con il quale ci siamo spesso confrontati puntando alla crescita dell’associazione e tutti i musicanti che ci hanno dovuto inevitabilmente sopportare. Aspettiamo ora gennaio per brindare al prossimo Consiglio Direttivo, che saprà sicuramente raccogliere degnamente i frutti del nostro lavoro e di tutti coloro che negli anni ci hanno preceduti.

Non ci resta che riconoscere ai componenti della Banda Cittadina il sacrosanto diritto di giudicare il nostro operato: promossi o bocciati?

Emanuela Pedersoli  e Lorenzo Fiorini

 

 

04 Pensiero di Leonardo Andrea Lucchi, 32 mesi, trascritto dalla mamma

C iao sono Leonardo e la mia mamma Paola suona nella Banda. Lei suona il flauto ed è molto brava. Il flauto è un bastone color argento con dei tasti che si muovono. Si suona storto (la mamma dice che per questo viene detto “traverso”) soffiando in un buchetto. Io l’ho provato ma non usciva un bel suono come quando lo suona la mamma, o le sue amiche (perché ci sono altre signore che suonano il flauto nella banda, sono tante!). Un giorno ho visto il flauto anche alla televisione, era molto bello, luccicava tantissimo. Era insieme allo strumento che suona Eleonora, il corno. Quello è ancora più bello del flauto, è più grande e tutto d’oro (ma la mamma dice che è solo il suo colore, non è d’oro ma di ottone)

Se devo essere proprio sincero, però, più ancora del flauto a me piace… la batteria! Nella banda hanno dei tamburoni e anche dei piatti. Qualche volta le mie amiche Carmen e Sara e anche il mio amico Diego mi lasciano suonare con le loro bacchette lunghe lunghe. E’ bellissimo.

A casa anch’io ho il mio tamburo. Il nonno me ne aveva regalato uno bellissimo, ma io l’ho rotto. Allora la mamma mi ha detto di usare una scatola in latta. Io prendo il mio registratore, metto la cassetta e, quando la banda suona, suono anch’io! I miei amici, Orsetto, Pippo, Pandino (nota della mamma – i peluches) mi ascoltano e battono le mani.

Quando la mamma va a suonare la domenica mattina, indossa una giacca speciale con uno stemma. Lei la chiama “divisa”. Allora io voglio andare con lei, così potrò ascoltare la musica.

In banda sono tutti amici e organizzano anche cose divertenti insieme. Per esempio questa estate siamo andati alla casa di Massimo (suona la tromba!) dove c’è un bel prato. Poco tempo fa siamo andati alla casa di Armida (è simpatica) e Nicola. Hanno cucinato le castagne e Nicola indossava un bel paio di guanti e poi ha rovesciato il pentolone per terra. Che disastro! E c’erano tanti bimbi, Lorenzo e Alessia che sono più piccolini di me, e Michela e Lorenzo grandi (hanno un gioco bellissimo, un computer con immagini in movimento). E poi c’è Alessandro, ma lui è ancora nella pancia della sua mamma (non ho ancora ben capito questa cosa come funziona, devo chiedere meglio). Una sera invece siamo andati proprio nella casa dove si suona (nota della mamma – alla sede di via Quarteroni) e abbiamo cenato insieme ai nostri amici e io ho fatto tantissime corse con Cristian, Luna e Alessia.

Certo, qualche volta mi viene da piangere perché la mamma va a suonare e non può portarmi con sé. Ma io resto con papà, lui dice che il venerdì sera (credo la mamma faccia le “prove”, non so bene cosa significhi) è la nostra serata tra uomini , e va bene così.

A me la banda piace. Piace così tanto che quando salgo in macchina voglio sempre ascoltare il Cd con la sua musica. Non la radio, il Cd della banda, sempre, sempre. Ogni tanto la mamma guarda  papà e dice “Ho creato un mostro” – ma voi, sapete cosa vuol dire?

 

Paola Galli

 

05 Unione bande Musicali di Valle Camonica

 

Il principale scopo di una Banda musicale è favorire e promuovere quei valori che educano alla solidarietà ed al senso civico attraverso l’insegnamento della musica”:  in questa breve frase, scritta  sulla copertina della brochure di presentazione delle Bande musicali di Valle Camonica , è sintetizzato l’ ideale che ci anima ed unisce.

Nel 2002 è nato un Comitato per  coordinare le numerose Bande Musicali presenti in Valle Camonica, che da allora  mensilmente  si riunisce per condividere i problemi, coordinare le numerose iniziative e rafforzare lo spirito di solidarietà fra persone unite dagli stessi interessi.

Si è voluto promuovere e qualificare l’immagine delle Bande attraverso varie iniziative, quali l’organizzazione di raduni bandistici, la partecipazione a trasmissioni radiofoniche e televisive presso le emittenti locali, la pubblicazione di un opuscolo che raccoglie i cenni storici, i nomi dei Maestri e dei Presidenti, i recapiti e l’elenco dei Bandisti di tutte le Bande, giunto alla seconda edizione e la registrazione di un doppio C.D., realizzato nel 2005, dove sono raccolti brani eseguiti da tutte le Bande Camune.

Le 20 Bande presenti in Valle Camonica vantano un organico di oltre 700 strumentisti, in maggioranza giovani, e promuovono corsi propedeutici con circa 350 allievi: una tale concentrazione di musicanti trova pochi esempi su tutto il territorio nazionale.

Ogni anno, generalmente nel periodo natalizio, tutte le Bande propongono un concerto con grande partecipazione di un pubblico sempre più attento al quale non resta che prendere atto dell’ eccellente qualità dei brani eseguiti, contrariamente alla comune convinzione che vede la Banda solo al seguito di manifestazioni istituzionali, civili o religiose.

Nel 2008 si è legalmente costituita l’ “UNIONE BANDE MUSICALI DI VALLE CAMONICA” , alla quale hanno aderito tutte le Bande Camune con la determinazione di mantenere una tradizione ultracentenaria, che ha contribuito positivamente alla formazione ed all’educazione, non solo musicale, di numerose generazioni.

Fra le iniziative intraprese dall’ Unione Bande Musicali ricordo le ultime, in ordine di tempo: i corsi di perfezionamento per basso tuba, sax e tromba; il raduno bandistico tenuto a Breno il mese di settembre al quale hanno partecipato le bande in cui ha diretto Simone Salvetti, importante maestro e compositore di origini camune, e per ultimo il “I° Raduno delle  Bande Giovanili” che si è svolto nel mese di ottobre a Pian di Borno.

A questo raduno hanno partecipato otto Bande Giovanili composte da oltre 200 allievi che si sono esibite nell’arco di una giornata intera con un inatteso seguito di pubblico stimato in più di mille persone: un successo che premia l’impegno dell’ Unione Bande Musicali di Valle Camonica. 

Per meglio conoscere questa associazione si può consultare il sito www.bandevallecamonica.it, dove si possono trovare informazioni sulle attività del nostro sodalizio e documentazioni fotografiche delle varie manifestazioni.

Paolo Lascioli    

 

06 Non solo OMAVV

Fine anno, tempo di resoconti… ormai son passati due anni abbondanti dalla fondazione della OMAVV.

La formazione è cresciuta, cambiata e tutt’ora in fase di evoluzione. In effetti, come vi avevamo detto, il suo nome significa Orchestra Modulare A Volume Variabile e così è giusto che sia.

A volte gli strumentisti cambiano, subentrano rinforzi in varie sezioni, qualche volta ci troviamo in difficoltà per il numero esiguo… ma la parola d’ordine è suonare.

La maggior parte di noi fa parte della Banda Cittadina dove è nato e cresciuto musicalmente ed ora, approfittando della OMAVV, cerca di sviluppare qualche capacità individuale e tenta di esprimerla in modo diverso. Luigi ad esempio è tornato al vecchio amore per il sax, passando dall’armonica a bocca alle percussioni.

C’è qualcuno che, preso dall’entusiasmo e dalla voglia di suonare, ha deciso di acquistare lo strumento nuovo.

Comunque per tutti è diventata una palestra di resistenza, infatti all’inizio le esibizioni erano brevi e il repertorio limitato, mentre, con l’esercizio costante, quest’estate su una chiatta galleggiante sul lago d’Iseo a Pisogne, abbiamo toccato il “record” di 27 brani per 2 ore e 7 minuti di esecuzione (fortuna che il lago era tranquillo altrimenti avremmo avuto gravi perdite…..).

Abbiamo sperimentato vari ambienti, suonato al chiuso nella sala di esposizione “alla Fontana” di Villa di Lozio, al centro della piazza principale di Edolo per la Sagra di S. Maria Nascente, due edizioni della Notte Bianca a Corna di Darfo facendo esperimenti di amplificazione, suonato allo stand della festa dello Sport di Casazza, senza dimenticare le feste di S. Cecilia e la festa Popolare della nostra Banda.

Nell’estate del 2008 siamo anche andati in trasferta a Staffolo nelle Marche, un’occasione imperdibile per suonare ad una Festa della Musica straordinaria e porre le basi per il gemellaggio svolto quest’anno con la Banda.

Non potrei e non dovrei dirlo, ma stiamo facendo anche un’esperienza in sala d’incisione, vedremo se darà buoni frutti!

Che altro dire… in pochi ci credevano, sembrava un gruppo nato per caso e invece sta resistendo nonostante le difficoltà.

Un ultimo invito: la OMAVV è un gruppo di musicisti che amano suonare, nasce all’interno della Banda Cittadina, ma ha avvicinato anche persone che, come me, in qualche modo si erano allontanate o che frequentavano in qualche altro modo l’ambiente. Quindi non abbiate timore ad avvicinarci se vi abbiamo incuriosito e il progetto può interessarvi.

Proviamo ogni mercoledì sera in sede.

La formazione della “tournèe 2009” è stata composta da: Lorena e Remo al clarinetto; Daniele al sax contralto; Massimo, Sandro, Giorgio e Francesco alla tromba; Armida al bombardino; Marco al corno; Davide al trombone; Nicola al Basso tuba; Luigi e Sara alle percussioni.

 

 Sara Raineri

 

07 Staffolo ?

Sono passati circa tre anni da quando, sul nostro sito, si è presentato per la prima volta un certo “Dam”; il presidente della banda di un paese in provincia di Ancona: Staffolo.

Domanda: chi mai ha visitato o sentito nominare questo posto? Quasi nessuno credo….

Lo stesso era per noi, ma, da lì in poi, la sua presenza sul sito si è fatta sempre più assidua ed abbiamo potuto iniziare a conoscerci un po’, a scambiarci qualche opinione o informazione riguardo le varie attività svolte, per poi invitarci reciprocamente a concerti o eventi organizzati  e promossi dalle due bande.

E fu così che nell’estate 2007 in nostro m° Vittorio e Luigi partirono alla volta delle Marche per assistere all’annuale manifestazione “Musica in Festa”: 5 giorni di grande musica con bande e gruppi musicali italiani ed europei. Le ottime impressioni raccontate dai due pionieri, hanno spinto il gruppo O.M.A.V.V. ad accettare di partecipare all’edizione 2008 e tastare con mano, insieme agli amici/fan che lo hanno seguito, la straordinaria atmosfera che circonda questo evento.

Da subito si è pensato che saremmo dovuti tornare con la nostra banda, per poter far vedere ai giovani quanto ci si possa divertire con la musica, vedendola anche come una bella opportunità per rafforzare il gruppo.

Dopo l’invito degli organizzatori abbiamo quindi preso la palla al balzo e, a dicembre 2008, abbiamo informato tutti i musicanti della Banda di Darfo che l’ultimo week-end di Luglio si sarebbe andati a  Staffolo.

Dopo i preparativi, la scelta del programma da eseguire e qualche tensione dovuta a defezioni dell’ultimo momento e ad un organico un po’ ridotto nel numero, si arriva alla mattina del 25 Luglio, giorno della partenza. La levataccia lascia tutti un po’ intontiti, fino a quando non raggiungiamo i locali delle scuole dove siamo alloggiati (le aule sono diventate delle camerate); qui ci siamo subito svegliati grazie ad un’ intensa ora e mezza di partita di calcio nei corridoi. Tra giovani e meno giovani ci siamo subito adeguati al clima di festa e di divertimento dando spettacolo e sfoggio della nostra tecnica sopraffina (dopotutto siamo campioni del mondo ancora per un anno!).

Da quel momento in poi è stato un continuo susseguirsi di emozioni: le sfilate per le vie del paese, il nostro concerto del venerdì sera, le esibizioni degli altri gruppi partecipanti, la giornata al mare (che da noi valligiani è sempre apprezzata), le visite alle grotte di Frasassi ed alle cantine locali.

Come potete intuire le giornate sono state intense e potrei parlare per ore di tutto questo, ma preferisco descrivervi gli aspetti che più mi sono rimasti impressi dopo questi due anni:

IL LUOGO: un piccolo paese posto in cima ad una collina, chiuso tra le mura antiche che lo caratterizzano: 2 piazzette perfette per concerti di qualsiasi genere grazie all’ottima acustica. La peculiarità è che, pur essendo molto vicine tra loro, sono isolate l’una dall’altra evitando quindi di infastidirsi a vicenda.

IL PUBBLICO: sempre numeroso ed attento, dalla sfilata del tardo pomeriggio, ai concerti serali. Una cornice perfetta per la manifestazione, capace con il suo calore di caricare di adrenalina i musicanti anche solo per l’esecuzione di una “semplice marcetta”.

IL VERDICCHIO: uno dei vanti di questo paese, un vino che funge sia da accompagnamento che da tema principale durante tutto lo svolgimento della manifestazione. Molto apprezzato da tutti (in alcuni casi anche troppo), aiuta spesso a superare anche le barriere linguistiche che si possono presentare con bande straniere.

LA GENTE di Staffolo: gli addetti ai lavori, i musicanti, le mamme…tutti gentilissimi e disponibili. Ma, soprattutto, tutti gli abitanti del luogo, capaci di sopportare (senza alcuna lamentela) i nostri canti e schiamazzi nella piazzetta tutte le sere fino a tarda ora.

L’ATMOSFERA: che bello essere lì, insieme a tanta gente che ama la musica come me! Poter mangiare tutti insieme nel teatro continuando a proporre brindisi e canti vari, ascoltare buona musica, confrontarsi con altre realtà musicali, divertirsi tutti insieme giocando a calcio per strada o ballando fino allo sfinimento nella piazzetta del paese, dimenticandosi per un momento di tutti i pensieri che spesso frenano il divertimento.

Staffolo ha il potere di trasformarti per qualche giorno, riesce a trasmettere gioia ed armonia a tutti: dai più giovani ai più anziani, senza distinzione.

Ora vi ripeto la domanda: chi mai ha visitato o sentito nominare Staffolo?

Adesso che ne avete letto gli elogi, non vi resta che andarci di persona! Auguro buon viaggio a tutti e vi confesso un segreto: una volta stati in questo paese, si è sicuri di tornarci ancora almeno una volta!

 

Davide Raineri

 

 

08 Festa della Banda: Edizione 2009

Anche quest’anno la Banda ha organizzato la Festa della Banda, giunta ormai alla XVII edizione. Ogni anno, oltre ad allestire il tradizionale stand gastronomico, cerchiamo di curare particolarmente l’aspetto musicale delle tre serate. Questa edizione è stata caratterizzata dalla presenza della Harmonie Sub Umbra.

Partiamo a monte. Veniamo contattati da una banda olandese, la Harmonie Sub Umbra appunto, per un potenziale scambio culturale musicale. A Luglio del 2008 alcuni loro rappresentanti vengono a visitarci alla nostra Festa Popolare, facendo anche un piccolo tour turistico della Valle. Diciamocelo chiaro: vogliono essere sicuri che valga la pena muoversi da Meerveldhoven destinazione una ridente cittadina italiana, non facilmente identificabile sull’atlante. Sembra siano rimasti contenti, chissà.

Già alla fine del 2008 cominciano i contatti più assidui e all’inizio del 2009 la partecipazione della Harmonie Sub Umbra alla XVII Festa Popolare diventa una certezza.

Arriviamo dunque al Venerdì 03 Luglio 2009 … I nostri amici olandesi sbarcano all’aeroporto di Orio al Serio. E si vede subito di che pasta sono fatti. Tutti indossano una polo in 3 colori (naturalmente … Verde, bianco, rosso, vi ricordano i colori di qualche bandiera?) con scritta “Harmonie Sub Umbra  on tour Darfo Boario Terme 03-04-05-06 July 2009”; ognuno ha al collo una targhetta di identificazione: nome e disegno dello strumento suonato. Questa sì che è organizzazione! Un’organizzazione e una collaborazione che ci dimostrano in ogni istante del loro soggiorno: addirittura un loro consigliere ha studiato italiano per semplificare le comunicazioni! Lo ammettiamo, di noi, nessuno sa una parola in olandese! E che dire della loro puntualità, dell’attenzione alle nostre raccomandazioni/indicazioni, della precisione e velocità nel reagire a piccoli imprevisti come una pioggia improvvisa o un ritardo di allestimento del palco?

Dilungarsi in elogi musicali (che per altro sarebbero molti e sentiti) o descrivere con dovizia di particolari il successo ottenuto in tutte  le loro esibizioni a Darfo Boario (vuoi alla nostra Festa Popolare o vuoi nel Parco delle Terme) non è quanto ci siamo prefissati con questo articolo.

Invece, ci sembra assai più interessante ragionare sul valore umano e culturale di questo incontro. Abbiamo infatti trovato negli amici olandesi una sincera e appassionata curiosità verso questa esperienza italiana: allegri ma composti nel festeggiare, e nello stesso tempo entusiasti di visitare e sempre pronti a conoscere ed a confrontarsi con noi. Sembrerebbe tutto perfetto … troppo perfetto per essere reale. L’unico inconveniente di cui possiamo rammaricarci è stato il fatto che, così presi dalle mille attività (allestisci gli stands, organizza la ristorazione, gestisci le visite guidate…) forse non tutti fra noi si sono goduti in pieno questo scambio così importante. Infatti la presenza della Harmonie Sub Umbra alla nostra Festa ha portato certamente grandi benefici alla stessa in termini di diffusione della cultura musicale bandistica (tutti i presenti hanno avuto modo di ascoltare un bel gruppo ed un gran bel programma!) e strettamente pratici  (affluenza ed incassi del 2009 sono stati particolarmente soddisfacenti), ma ci ha anche permesso di confrontarci ed arricchirci dal punto di vista umano.

Ed alla fine della Festa, alla partenza degli amici olandesi, oltre a ripensare e rivivere i momenti belli di questa full immersion musical-gastronomica non è mancata la soddisfazione di essere riusciti a portare a termine il duplice impegno festa-gemellaggio… tutto è filato liscio, ce l’abbiamo fatta!

Certo, quando ricambieremo la visita a Meerveldhoven sarà molto diverso. Potremo goderci a pieno i nostri nuovi amici, nonostante lo stress psicologico di una esibizione proprio ”nella tana del lupo”: l’Olanda, centro dello sviluppo della moderna espressione musicale bandistica.

 

Paola Galli

09 Gemellaggio Darfo-Levigliani capitolo secondo

Quello che sto per raccontarvi, non è altro che la seconda parte del gemellaggio tra la banda cittadina di Darfo e la Filarmonica S.Cecilia di Levigliani (Lu).

Tutto era rimasto a un anno fa, quando, ai primi di Settembre, ci recammo a far visita ai nostri amici della Filarmonica S.Cecilia di Levigliani ed al loro grazioso paesino, arroccato sulle pendici delle Alpi Apuane, in Provincia di Lucca.

Un’accoglienza, quella ricevuta a Levigliani, davvero calorosa, sia da parte dei musicanti, che della gente del paese.

Un’amicizia nata all’insegna della grande passione per la musica bandistica e che poi si è estesa anche a livello personale.

Ovviamente anche noi abbiamo cercato di restituire il favore ai nostri amici, cercando di rendere il loro soggiorno in Valle il più possibile confortevole.

Tutto è iniziato al mattino di sabato 5 Settembre, sulle rive del lago d’Iseo, a Sulzano, con la visita a Mont’Isola e il pranzo assieme, nel quale le battute e il vino “l’hanno fatta da padrone”.

La giornata è proseguita con la visita in battello alle due isolette del lago: Loreto e San Paolo.

In serata c’è stato l’attesissimo Concerto della banda di Levigliani, sul sagrato della chiesa parrocchiale di Erbanno, diretto dal professor Franco Maggi, mio vecchio amico dai tempi del Conservatorio.

Un Concerto molto ben eseguito e con un repertorio molto interessante e variegato.

Il giorno seguente, domenica 6 Settembre, il programma è proseguito con la visita al Castello di Gorzone ed al Parco delle incisioni rupestri di Luine, nei quali abbiamo fatto conoscere le nostre bellezze storico-artistiche.

Dopo aver condiviso un lauto pranzo con immancabile scambio di doni, si è svolto il momento clou del nostro gemellaggio: l’incontro tenuto dalle due bande  al Parco delle Terme di Boario.

Qui abbiamo sfilato insieme ed eseguito in alternanza alcune marce, per poi arrivare all’esecuzione finale dell’inno di Mameli, il tutto accompagnato da una cornice di pubblico veramente degna dell’occasione.

La cosa curiosa e divertente di questo incontro è stato l’inserimento di una nostra musicante, Carmen Pennati, nelle file della banda di Levigliani.

La cosa si è resa necessaria, in quanto il batterista di Levigliani, Claudio Ori, si era infortunato sul lavoro rimanendo un po’ claudicante, per cui c’era bisogno di un sostituto che suonasse il tamburello durante la sfilata.

Vedere però suonare nella Filarmonica S.Cecilia di Levigliani una nostra musicante è stato bello.

Tutto questo per rafforzare i vincoli d’amicizia nati un anno fa.

Inoltre questo gemellaggio ha assunto anche un particolare significato legato alla storia: infatti a S.Anna di Stazzema, paese del Comune di Stazzema dove è situato Levigliani, nel corso della seconda guerra mondiale si è consumato uno dei più efferati e sanguinosi eccidi.

Vedere due bande appartenenti a due regioni differenti, legate da una comune passione per la musica, che è il linguaggio universale, non può che far sperare in un Mondo migliore, nel quale l’odio e la guerra lascino il posto all’amicizia ed alla concordia.

Ora qualcuno potrebbe pensare che tutto sia finito, ma non è così! Il nostro rapporto con Levigliani avrà sicuramente un seguito nei prossimi anni.

 

Claudio Pellegrini

 

 

10 Intervista doppia

Intervista doppia a due "ragazzi" uno vive la banda da anni e anni, l'altro è una new entry

 1) COGNOME, NOME, ETA'
 Tagliabue Luigi, 49 anniGabossi Diego, 14 anni
 2) QUALE STRUMENTO SUONI?
 PercussioniPercussioni
 3) HAI MAI CAMBIATO O ANCHE SOLO PENSATO DI CAMBIARE STRUMENTO?
 In effetti l'ho fatto: circa 13 anni fa sono  passato dal sax tenore alle percussioniNo, mai: mi piace questo.
 4) QUAL E' IL TUO CURRICULUM MUSICALE?
 A 12 anni ho iniziato il solfeggio: a quei tempi c'era un corso "allievi" che durava tre anni  con il maestro Rizza. Alla fine di questa prima fase di studio, sono entrato nella banda diretta dal maestro Salvini: suonavo il sax soprano. Dopo poco tempo, però, sono passato al sax tenore e 13 anni fa, come dicevo prima, ho optato per le percussioni. Questo è stato, in sintesi, il mio cammino musicale, lungo ben 35 anni!A 8 anni ho iniziato il solfeggio; a 11/12 anni sono entrato nella banda giovanile e ora, da due mesi, sono nella "banda grande". Sono sei anni in tutto che "bazzico" nel gruppo.
 5) QUALI ALTRI STRUMENTI VORRESTI SAPER SUONARE? Sappiamo che hai un ruolo speciale:
 com'è suonare la ZAMPOGNA alle pastorelle? com'è suonare l'IMPERIALE ai servizi?
 Vorrei suonare gli ottoni (anzi, mi chiedo perché non ho mai messo in atto questo proposito!): è sempre stato il mio sogno, mi piacciono tantissimo! Tuttavia sono soddisfatto dalle percussioni, perché così, durante qualsiasi esecuzione, posso acoltare non solo il mio suono, ma anche quello dell'intera banda, in maniera globale (cosa che, con uno strumento melodico non riuscivo completamente a fare). Quanto al "baghet", il vero nome della nostra zampogna, devo dire che è un piacere suonarlo! Richiede un grande controllo della respirazione, ma conoscendo già la diteggiatura del sax non è stato poi così difficile impararlo.Non vorrei saper suonare altri strumenti. Per quanto riguarda il ruolo di imperiale, invece, devo dire che è molto bello, ma mi carica di grande responsabilità: so che un mio errore nel dare il tempo, potrebbe portare l'intero organico a sbagliare.
 6) PERCHE' HAI INIZIATO A VENIRE IN BANDA? QUALCUNO TI HA SPINTO A PROVARE?
 Sono stato convinto da un mio amico di Montecchio, che era già nella banda di Darfo. Io avevo 12 anni ed ero appena tornato in Vallecamonica (dove sono nato), dopo un periodo della fanciullezza trascorso in Liguria e Toscana (dove avevo appreso alcune nozioni musicali basilari, perchè già da piccolo sentivo le note "nel sangue").Ho iniziato a venire in banda sulla spinta (insistente!) dei miei genitori, entrambi bandisti. Pian piano, però, è cresciuta la mia personale passione per la musica e poi, una volta entrato nella banda giovanile, mi sono impegnato ancora di più.
 7) E TU HAI CONVINTO QUALCUNO A VENIRE IN BANDA? SE SI', COME HAI FATTO?
Ho convinto la mia primogenita, Marta, che continua tutt'ora a suonare in banda: ha visto, "respirato" e capito la mia passione, sentendosi a sua volta attratta dal "mondo" musicale. In certi frangenti l'ho dovuta incoraggiare a non mollare, finchè non ha capito da sola il valore ela bellezza di questo gruppo di suonatori.
Non ho mai convinto nessun'altro a venire in banda.
 8) QUAL E' STATO IL MOMENTO PIU' BELLO DELLA TUA CARRIERA DI MUSICANTE?
Non c’è n’è stato uno specifico: ogni incontro, ogni singolo concerto, ogni evento particolare, infatti, crea momenti unici, emozionanti ed entusiasmanti.
Il momento più bello, per ora, è stato il mio primo servizio in assoluto, cioè la sfilata tenutasi a Breno domenica 13 Settembre in onore del maestro Salvetti. 
 9) E QUELLO PIU' TRISTE O DELUDENTE?
 Il momento più triste si è verificato quando ho abbandonato il sax: mi ero rassegnato nel credere che non sarei mai riuscito ad ottenere da quello strumento ciò che volevo, il livello di bravura che avrei desiderato. Ero scoraggiato e deluso delle mie capacità, una “crisi artistica” che oggi ho superato riconoscendo e accettando i miei limiti.
Non c’è stato nessun momento di questo tipo. 
 10) HAI MAI PENSATO DI LASCIARE LA BANDA? SE SI', PERCHE' E CHE COSA TI HA SPINTO A CONTINUARE?
 Sì, ho pensato di lasciarla proprio nel momento in cui ho “litigato” col sax. Lì ero sul punto di “mollare tutto”, ma in verità non riuscivo a stare lontano dalla banda, ero comunque sempre a spasso per la sede, come alla ricerca di risposte. Ed è per questo che, anche su consiglio del maestro Vittorio e di altri amici, alla “veneranda” età di quasi 40 anni, ho deciso di rimettermi in gioco e sono ripartito da zero con le percussioni. Grazie al “tirocinio” della banda giovanile ho acquisito sempre più familiarità con questi strumenti ed ora eccomi qui!Forse sì, in quegli anni in cui facevo solo solfeggio: lo odiavo, mi annoiava… Poi, però, entrando nella Banda giovanile ho subito cambiato idea! 
 11) E' DIFFICILE CONCILIARE L'ATTIVITA' BANDISTICA CON LA VITA PRIVATA?
 Nel mio caso no, perché la banda è il mio hobby principale e quindi riesco facilmente a dedicarvi tutto il tempo libero (non a caso faccio parte pure della OMAVV); inoltre, ad agevolare la situazione si aggiunge il fatto che anche le mie amicizie più importanti rimangono in quest’ambiente. Certo, quando gli impegni sono molto numerosi, capita di sottrarre un po’ di tempo alla famiglia.
Abbastanza. Per esempio, dato che vado a scuola a Bergamo e sono lontano da casa tutta settimana, non è facile dedicare sempre una delle due sere in cui sono qui a Darfo alla banda (il venerdì, per le prove). Tuttavia basta abituarsi e ci si riesce!
 12) COSA PENSI DEI GEMELLAGGI?
 Sono iniziative che non vanno mai abbandonate: costituiscono una ricchezza culturale straordinaria.
Sono utili, anche perché ampliano la cultura di una banda. Purtroppo, però, non posso dire di più, in quanto non ne ho mai fatti: spero me ne capiti presto l’occasione.
 13) IN UNA BANDA MUSICALE, QUANTO CONTANO DA 0 A 10:
 1. i concerti? 10.
2. i servizi? 10, perché indispensabili alla vita di una vera banda tanto quanto i concerti.
3. le prove “ordinarie” del venerdì? 10.
4. le prove generali? 10: sono un momento di pathos, la resa dei conti, l’attimo in cui si possono ancora provare a limare le sempre presenti imperfezioni.
5. i concorsi? 8, perché parteciparvi è importante per migliorare, ma non fondamentale quanto invece sono le voci precedenti.
6. i momenti ricreativi? 10, soprattutto per i più giovani: aiutano a fare “gruppo” .
7. un sito Internet apposito? 8, in quanto strumento molto utile anche per contattare gente di altre bande.
8. il saper pubblicizzare gli eventi organizzati? 8: fare pubblicità serve, ma è anche vero che ormai siamo seguiti da un pubblico affezionato, sul quale ci auguriamo di poter contare sempre con una certa sicurezza.
9. la festa popolare? 6. A mio parere potremmo mettere in pratica delle idee alternative a quelle della festa popolare ed ottenere comunque dei risultati ottimi.
10. l’impegno e la presenza costante dei musicanti? 10, poiché la qualità della banda è indubbiamente direttamente proporzionale a questo aspetto.
 1. i concerti? 8.
2. i servizi? 7.
3. le prove “ordinarie” del venerdì? 9.
4. le prove generali? 8.
5. i concorsi? 7 e ½.
6. i momenti ricreativi? 4, perché per la banda in sé non servono a molto.
7. un sito Internet apposito? 8.
8. il saper pubblicizzare gli eventi organizzati? 7.
9. la festa popolare? 8.
10. l’impegno e la presenza costante dei musicanti? 9.
 14) SE TI CHIEDESSERO DI CREARE UN PROFILO DEL GRUPPO BANDA SU FACEBOOK (O SU UN ALTRO SOCIAL NETWORK), ACCETTERESTI? TI SEMBREREBBE UTILE?
 Già fatto: W la Banda Cittadina di Darfo B.T.Mi sembrerebbe utile, ma non ne sarei capace.
 15) QUALE GENERE DI MUSICA PREFERISCI SUONARE E QUALE MENO? QUALE GENERE MUSICALE AMI DI PIU' IN ASSOLUTO?
Preferisco suonare musica originale per banda e mi piacerebbe che ci dedicassimo di più al jazz. Non mi piacciono, invece, alcuni arrangiamenti troppo forzati di musica leggera.
Il tipo di musica che amo di più in assoluto è quella etnica, perché più vicina all’uomo, nonché singolarmente ricca e varia.
Adoro suonare la musica allegra, “attiva”, mentre non amo studiare partiture lente e spente. In assoluto, comunque, prediligo il rock, soprattutto inglese e americano.
 16) SE PENSI ALLA SERA DEL 27 DICEMBRE 2009, CHE COSA TI VIENE IN MENTE?
 Quello che per me sarà il trentacinquesimo concerto augurale: una serata importantissima, accompagnata come sempre da una buona dose di “fifa”.
……Il mio primo Concerto Augurale: sarà una grande emozione!
 17) A GENNAIO 2010 SI VOTERA' IL NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO: MI DICI UN MOTIVO PER CUI TI CANDIDERESTI E UNO PER CUI, INVECE, NON VORRESTI ESSERE ELETTO?
 Mi candiderei per provare a dare un’ulteriore spinta organizzativa alla banda, mentre d’altra parte temerei di essere eletto per il grande impegno che l’incarico di consigliere comporta (è un compito duro da portare avanti!).
Non mi candiderei, perché sono troppo giovane e perché non saprei affrontare tutte le responsabilità che l’incarico di consigliere richiede.
 18) CHE NE PENSI DEL NUOVO PRESIDENTE?
 Mi piace molto: è davvero una persona in gamba, che io ho sostenuto da sempre. Apprezzo il fatto che abbia saputo capire da subito lo spirito della nostra banda, cogliendo immediatamente non solo le nostre problematiche, ma anche le nostre capacità e potenzialità. 
Mi piace, perché è molto partecipe a tutte le uscite della banda e anche perché è molto giovanile.
 19) COL PASSARE DEGLI ANNI COME SONO VARIATI: 19) DA O A 10, AL MOMENTO DELLA PRESENTAZIONE UFFICIALE, QUANTO ERI:
 1. il tuo amore per la musica? Inalterato, cioè sempre “al top”.
2. il tempo dedicato a provare le partiture? Inalterato.
3. la bravura? Diciamo che a causa “dell’arterio sclerosi galoppante” ormai non posso chiedere di più a me stesso!
4. la voglia di partecipare ai momenti di svago (cene, gite…)? Inalterata, cioè sempre al massimo,  e visto che nella banda ho i miei migliori amici, la cosa mi viene naturale.
5. i capelli bianchi? Aumentati…ma da 20 anni a questa parte oramai!!!
1. impaurito? 2.
2. emozionato? 7.
3. intimidito (ed eventualmente rosso in viso)? 7.
 
 20) SE PENSI AL TUO FUTURO, TI VEDI IN BANDA PER SEMPRE?
 Mi piacerebbe, ma temo che anch’io, purtroppo, un giorno mollerò tutto.
 21) QUALI SONO I TUOI OBIETTIVI PER IL DOMANI?
 Diciamo che il pensierino di suonare un ottone rimane lì, in un angolino della mia mente!!! Poi vorrei fare un ulteriore “scalino” avanti come percussionista, migliorandomi tecnicamente. Da questo punto di vista ho un ampio margine su cui lavorare (“TROPPO MODESTO”, aggiunge l’intervistatrice!).
Saper suonare “decentemente” e migliorarmi di continuo.
 22) MANDA UN MESSAGGIO O UN CONSIGLIO AL TUO "COLLEGA " DI INTERVISTA.
 Gli dico di “mettercela tutta” fin da subito, di non perdere tempo: prima acquisirà capacità tecniche, prima troverà grande soddisfazione nel suonare in gruppo, con la piena coscienza dell’importanza che hanno le percussioni in un organico strumentale come il nostro. Ma è un bravissimo ragazzo e credo che questo lo abbia già capito.Continua ad esserci, perché sei una colonna portante delle percussioni.
 23) ED ORA MANDANE UNO A TUTTA LA BANDA.
 Alla banda invio esattamente lo stesso messaggio rivolto a Diego: non perdiamo tempo sottovalutando lo studio del nostro strumento, perché altrimenti perderemo anche la capacità di migliorare e di godere appieno del piacere unico di essere dei BANDISTI!Alla banda dico di mettere entusiasmo in tutto quello che fa: se ci impegnassimo di più, otterremmo risultati maggiori, sotto ogni punto di vista!
 
 A cura di Cristina Chiudinelli

 

 

11 ..... Zeru Tituli !!!! ...

“… bene Marco i gironi sono fatti, ho sentito Sandro, per gli arbitri siamo a posto, ora non ci resta che giocare e dimostrare il nostro valore. L’unica cosa che ti chiedo è: dammi l’opportunità  di giocare l’ultima partita del girone, con la possibilità di poter passare alle fasi finali del torneo … lascio la squadra nelle tue mani !!!!...”.

Così mi ero lasciato dall’amico bandista Marco prima di partire per le sospirate e attese ferie estive. Durante la settimana trascorsa in completo relax, baciato dal sole su splendide spiagge di sabbia bianchissima, venivo informato dagli amici bandisti delle ottime performances calcistiche della Banda di Darfo, durante il 3° torneo di calcio che si stava svolgendo al campo sportivo di Montecchio. Nelle prime due partite del girone, disputate con la banda di Demo e la Banda di Pisogne, la squadra darfense riusciva, infatti, ad aggiudicarsi due risultati positivi, rispettivamente una vittoria ed un pareggio. Alla luce anche dei risultati degli incontri delle altre squadre, Marco aveva mantenuto la promessa: l’ultima partita con la banda di Pian Camuno era decisiva per il passaggio del turno.

Rientrato dalle vacanze, durante una delle serate in cui si sfidavano le altre bande partecipanti al torneo, le bande di Costa Volpino, Casazza, Ghisalba e Capo di Ponte, mi incontrai con Marco e insieme analizzammo il livello “tecnico-tattico” del torneo che la  banda di Darfo  aveva organizzato, riuscendo a portare in campo otto squadre rappresentative delle rispettive bande.  “…Come al solito la banda favorita resta ancora Costa Volpino - diceva Marco – penso però che Ghisalba possa dare fastidio e poi non dimentichiamo Pisogne che solitamente nelle partite importanti da sempre tutto …”,” … bhè noi, adesso, dobbiamo concentrarci sulla partita di mercoledì - dissi – è fondamentale per il passaggio del turno, meglio pensare ad un avversario alla volta …” …… “… siiii, ma tranquillo, con un Nicolo’ così in forma, un Sandro che macina chilometri sulla fascia,  zio Leo che pare una saracinesca e finalmente, una punta che ci mancava da qualche anno, Davide, già soprannominato ”Milito” possiamo solo che vincere … - sosteneva Marco sicuro del cammino ormai in discesa che ci attendeva - … poi adesso sei rientrato anche tu a centrocampo per cui siamo a posto …”.

La serata tanto attesa era giunta, temperatura ideale, campo un po’ pesante a causa delle piogge che avevano imperversato durante la giornata sulla ridente cittadina di Montecchio. Dopo i primi minuti di studio, la partita si rivelò, per la squadra di Darfo, tutt’altro che facile. Gli amici di Pian Camuno, infatti, riuscivano ad imbrigliare la nostra manovra di gioco e si rendevano pericolosi in più occasioni, rendendo decisivi alcuni interventi del nostro portiere. Tutto sommato, con due azioni travolgenti sulla fascia di Sandro e grazie all’opportunismo della nostra punta Davide, il Darfo riusciva per due volte a pareggiare il vantaggio avversario, concludendo il primo tempo sul risultato di 2-2.

Alla ripresa del match, dopo aver colpito un legno, il Darfo con fatica riusciva a passare in vantaggio con un gol di Nicolo’, che nel corso della partita aveva faticato ad esprimersi ai livelli mostrati nelle serate precedenti. A questo punto, il nostro crollo fisico permetteva al Pian Camuno di riagguantare il pareggio e superare la squadra di casa fissando il risultato finale sul 5-3.

Al rientro negli spogliatoi, delusi dalla prestazione che pregiudicava definitivamente il passaggio del turno, tra un commento e l’altro riecheggiava scherzosamente tra noi giocatori la frase del blasonato mister portoghese  “ … anche quest’anno ZERU TITULI per la banda di Darfo …”.

 Per la cronaca, anche quest’anno il torneo è stato vinto dalla Banda di Costa Volpino dopo una finale combattutissima con la compagine esordiente di Pian Camuno, conclusasi ai rigori a favore dei sebini, dopo tempi regolamentari avvincenti che avevano mostrato equilibrio tra le due squadre finaliste.

Resta comunque la soddisfazione di essere riuscito (con l’aiuto di Marco, Sandro e del Presidente Claudio) ad organizzare il torneo di calcio delle bande, occasione che ci permette di incontrarci con gli amici delle altre associazioni bandistiche Valligiane e non, in serate divertenti e piacevoli all’insegna della musica e dello sport.

Un ringraziamento a tutti coloro che hanno partecipato e collaborato alla realizzazione della manifestazione, che spero venga riproposta il prossimo anno.       

 

                                                           Giacomo Balzarini